Poesia ricordo dell'incontro di Franco
 

 

 

Con cor baldanzosi,
negli anni ruggenti
del bel "Leonardo"
noi fummo studenti.

Or son cinquantenni
ci siam maturati,
ma ancor "scaffituti"
non siam diventati

E pieni d'acciacchi,
svaniti di mente
ci immaginereste???
ma manco per niente!!!

Lo spirto che abbiamo
sui banchi formato
ancora ci assiste;
siam ferro forgiato!!

Ed anche di ferro
vorremmo altre cose
ma pur se "arruggiate"
son sempre operose

Sebbene da allora
ci siamo dispersi
ed ai quattro venti
ci siamo riversi

Al primo richiamo
corriamo contenti
e tutti all'appello
gridiamo: presenti!

Se pure ci affligge
la triste mancanza
di qualche compagno
per l'età che avanza,

noi pur rispondiamo
per Ciccio e per Pino
anch'essi presenti
ci son qui vicino.

Ci unisce l'affetto
formato sui banchi
che avverso destino
non lascia che manchi

Insiem ricordiamo
i nostri "fratelli"
e noi qui per essi
diam voce agli appelli

Remigio, Crispello
Oreste e Teodato,
ma quanti "patemi"
ci han procurato.

Gli interrogatori....
i voti in pagella.....
e le punizioni
per tardi in cappella.

Eppur or vorremmo
riaver quei patemi
in cambio di tanti
attuali problemi.

Quant'altri ricordi
s'affollano in mente
e a enumerarli
memoria è carente.

I proff. "borghesi"
Montalto e Pinotto,
La Rosa e Ferroni
con "Cicci" alticciotto.

Campana agognata
suonata da Ciccio,
con Pubblio presente
che cerca l'impiccio.

I ginnici saggi
e le premiazioni,
Signora Cannata
in tutte occasioni.

 

e squadre di calcio,
le soste in Pirelli,
le grandi "cozzate"
per taglio ai capelli.

E per carnevale
con bieco piacere
facevam sibillare
arcan "piritiere".

Fu questo miei amici
1'albor dei nostr'anni
e fummo felici –
ignari d'inganni

che poi nella vita
avremmo incontrato
e disillusioni
che avremmo provato

Ma orsì miei compagni brindiam sempre uniti
a quei cinquant'anni
che sono spariti.

E con tutto il cuore
a Claudio siam grati
perché col suo invito
ci ha tutti adunati

 Facciamo promessa
di qui riabbracciarsi
per altri tant'anni
e sempre trovarci

qua su a Trecastagni,
cioè vale a dire
secondo il nostr'inno:

“Qui presso l'arduo monte
incoronato di bianche nevi o bruno nell'azzurro…”

Con un
abbraccio affettuoso,

Franco