Caro Lanfranco,
Userò un po' la prima persona singolare e un po' la prima plurale perché voglio
parlare a nome mio e nome degli altri che ho già risentito dopo il nostro
incontro.
Siamo stati immensamente felici di averti fra noi per la riunione (vocabolo
quanto mai adatto..) che aspettava di vedere la luce da 35 anni (perdonami il
tu ma è necessario per abbattere ogni barriera e parlare col cuore).
Siamo stati felici perché hai assistito in diretta alla nostra felicità
nell'incontrarti e nell'incontrarci.
Felici perché le distanze del tempo e dello spazio, in un attimo sono state
cancellate dagli abbracci, dai sorrisi e dalle battute.
E felici di vederci felici.
La mattina dell'incontro mi sono svegliato con le lacrime e le stesse sono
tornate l'indomani quando ho accompagnato all'aeroporto l'ultimo di noi che
rientrava a casa.
In un mondo che sembra andare di traverso siamo rimasti amici.
Senza girare troppo intorno, vogliamo esprimere la nostra riconoscenza a te ed
al Leonardo perché grazie alle regole, ai principi, ai valori, allo sport,
all'attenzione prestataci, in alcuni casi per tredici anni, c'è qualcosa che
ancora ci unisce e guida con una forza che tu hai toccato con mano.
Ci dispiace di non esserci mossi prima, avremmo potuto ringraziare e abbracciare
qualcuno che non c'è più, ma siamo felici di non aver esitato ulteriormente.
E ha funzionato.
Non sai quanti commenti positivi continuano ad arrivare e a commuovermi.
Arrivederci, il viaggio continua.
Con
gratitudine i diplomati del classico 1973-1974.
Se
non ho scritto bene mi saprai perdonare. Tu sai che la mia passione era (ed è
anche per lavoro...) la Matematica.
..e grazie per avermi messo faccia a muro in secondo classico..
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