OMILIA DURANTE LA CELEBRAZIONE EUCARISTICA PER LE ESEQUIE DI FRATEL SATURNINO RICCI (Colle “La Salle” – Roma – 22 giugno 2011) |
Carissimi Fratelli ed Amici Lasalliani,
Desidero
esprimere al fratello Pietro, ai cognati, nipoti e parenti tutti di Fratel
Saturnino le affettuose condoglianze del Fratello Visitatore Achille, dei
Visitatori Ausiliari, dei Fratelli della Provincia e di tutta la Famiglia
Lasalliana Italiana.
La luce di Dio
è stata la fonte della vita di Fratel Saturnino. Egli non ha avuto
ambizioni di potere, di onori e ricchezze. Ha chiesto una sola cosa al
Signore e questa sola ha cercato: “Abitare nella casa del Signore tutti
i giorni della sua vita” nell’ ammirazione della sua bellezza di pace,
di carità, di fede, di speranza, di sacrificio, di testimonianza, di
operosità instancabile. Appartenere al Signore
Così possiamo riassumere la vita terrena di Fratel Saturnino: Appartenere al Signore. Questa è stata il suo impegno e la sua missione, accettando di seguire Cristo casto, povero e obbediente, affinché il mondo creda e sia salvato. Essere totalmente di Cristo in modo da diventare una permanente confessione di fede, una inequivocabile proclamazione della verità che rende liberi di fronte alla seduzione dei falsi idoli da cui il mondo è abbagliato. Fratel Saturnino ha seguito senza riserve Gesù Crocifisso, immergendosi nel suo mistero e facendo proprie le sue scelte di umiltà, di povertà e di mitezza. Per Fratel Saturnino stare con il Signore e, come Fratello, essere in cammino con la gente, hanno costituiscono l’essenza della sua vocazione lasalliana. Perché solo chi sta “con Lui” e impara a conoscerlo, può annunciarlo veramente. In questa prospettiva, un Confratello annota: “Considerare Saturnino un uomo buono sarebbe davvero riduttivo, perché era un sant’uomo. Infatti, nel parlargli, avevi come la sensazione di uno che, per risponderti, per interessarsi delle cose che volevi sottoporgli, dovesse distogliersi da un altro tipo di interessi, dovesse uscire da una dimensione che gli era più familiare e assorbente, e questa era quella dello spirito, della preghiera, dei ragionamenti sui santi, del ‘suo’ fratel Gregorio in particolare. Non che provasse fastidio a relazionarsi con gli altri, o che ci tenesse a rimarcare il proprio disagio quando la conversazione, o le circostanze, gli chiedevano di dire la propria sui fatti di cronaca, sulle vicende della scuola, sulle stesse questioni politiche o di attualità, perché fratel Saturnino non si tirava affatto indietro, sapeva coinvolgersi, fare gruppo e sorridere. Ma il tono e i contenuti delle sue valutazioni, anche in questi casi, erano inscindibili da una profonda interiorità la quale, lungi dal fargli velo, traeva proprio dai casi della vita, dai notiziari dei giornali, dalla cronaca della istituzione, la materia per rinnovarsi e l’occasione per darsi a conoscere in nuove e più convincenti fattezze, materiate anche di buonumore e ottimismo. La pietà, dunque, e il tempo trascorso in chiesa non erano occasioni per negarsi agli altri,o polemizzare contro le forme degradate del vivere e quanti le sostenevano, ma innesco per immergersi in Dio e riportarne, con estrema naturalezza, le suggestioni nel mezzo della comunità (Fr. Remo Guidi).
Raniero Ricci (in religione Fratel Saturinino) era nato a Bolsena (Viterbo) il 29 marzo 1923, da Angelo e Leonida Battaglini. Nella sua famiglia la fede religiosa aveva radici profonde. Fu alunno della Scuola lasalliana “Guglielmo Marconi” a Bolsena, dal 1929 al 1934. Dopo gli studi elementari, all’età di 11 anni, entrò al Piccolo Noviziato dei Fratelli delle Scuole Cristiane ad Albano Laziale (RM), il 15 settembre 1934. Fece ingresso al Noviziato, vestendo l’abito religioso dei Fratelli nel 1938, e l’anno dopo emise la consacrazione al Signore con i primi voti religiosi.
Si consacrò
definitivamente a Dio, con la Professione perpetua, il 29 agosto 1948 a
Castel Gandolfo. Chi è stato Fratel Saturnino?
Non vi
è dubbio che la vita di Fratel Saturnino poggia sul fondamento della
spiritualità di S. Giovanni Battista de La Salle. Fratel Saturnino ci lascia in eredità la testimonianza di una “esemplare fedeltà” alla vocazione lasalliana, contrassegnata dalla coerenza e dalla dedizione incondizionata, vissuta come figlio di S. Giovanni Battista de La Salle, come amore totale a Dio, per il servizio delle persone e per il Regno di Dio, nell'unione della comunità, amando ognuno con amore disinteressato e puro.
Carissimi Fratelli ed Amici Lasalliani,
Oggi, abbiamo bisogno di persone “credenti” e “credibili”, pronte a diffondere in ogni ambito della società quei principi e ideali cristiani ai quali si ispira la loro azione. Questa è la santità, vocazione universale di tutti i battezzati, che spinge a compiere il proprio dovere con fedeltà e coraggio, guardando non al proprio interesse egoistico, bensì al bene comune, e ricercando in ogni momento la volontà divina. Questo ha realizzato nella vita Fratel Saturnino. La tensione alla santità del nostro Confratello non perderà la propria forza attrattiva, non cadrà nell’oblio, non passerà mai di moda, anzi, col trascorrere del tempo, risplenderà con sempre maggiore luminosità.
Vogliamo rivolgerci a Dio ricco di misericordia, perché ora la fede di Fratel Saturnino diventi visione, incontro faccia a faccia con Lui, nel cui amore egli ha saputo riconoscere e cercare il compimento di ogni legge.
All’intercessione della Madre di Gesù e Madre nostra, affidiamo la sua anima. Siamo certi che Lei, Regina della pace e Madre delle Scuole Cristiane, vorrà accoglierlo per introdurlo nel Cielo di Dio, dove potrà godere in eterno la pienezza della pace. Caro ed indimenticabile Fratel Saturnino, sia il Santo Fondatore, Giovanni Battista de La Salle, ad introdurti in Paradiso, insieme ai Fratelli Santi e Beati, atteso da mamma Leonida e papà Angelo, perché tu possa sperimentare l’amore senza tempo di Dio. Oggi, a nome dei Confratelli, dei Collaboratori Lasalliani e dell’innumerevole schiera di bambini, di ragazzi e di giovani che ti hanno avuto maestro di vita, ti rivolgiamo l’ultimo addio terreno. A te il fiore della nostra più profonda gratitudine per la testimonianza della tua vita operosa e feconda di Fratello consacrato e di Educatore Lasalliano. Ottienici dal Signore numerose e sante vocazioni di Fratello e vocazioni laicali autenticamente lasalliane. Amen!
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