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“Riuscire simpatici, ovvero vicini ai sentimenti e alle inquietudini dei
giovani è fra le qualità degli insegnanti”. Ne è convinto fratel Achille
Buccella, da due mesi nuovo provinciale della Congregazione dei Fratelli
delle Scuole Cristiane d’Italia. In questi giorni si trova a Paterno del
Grappa per il Capitolo generale della Provincia d’Italia, che dovrà
tracciare le linee pastorali ed educative per i prossimi quattro anni
della Congregazione che in Italia gestisce molte scuole di ogni ordine e
grado. “Viviamo in un periodo – spiega fratel Buccella - in cui le tante
inquietudini degli adulti vengono raccolte dai giovani, non sempre in
maniera positiva. I giovani sono in grado di condizionare la politica e
gli adulti ed è per questo che abbiamo bisogno di insegnanti credibili.
Noi mettiamo a disposizione l’esperienza educativa di 350 anni di impegno
della nostra Congregazione fondata da San Giovanni Battista de La Salle
proprio con la missione di educare e formare i giovani. Ad esempio da
qualche anno abbiamo avviato presso l’Università Lateranense di Roma un
master per insegnanti, un corso che impegna notevolmente, cercando di
mantenere aggiornate le conoscenze pedagogiche che non sono mai statiche”.
Fratel Buccella ha cinquant’anni, si è diplomato proprio agli Istituti
Filippin nel 1974. Di origine bresciana si era iscritto al convitto e alla
scuola a Paderno del Grappa e dopo il diploma ha continuato a mantenere i
contatti con i Fratelli, coltivando una vocazione nata durante gli studi.
Divenuto fratello, ha trascorso 15 anni a Massa, poi è stato per 10 anni a
Grugliasco, 8 anni direttore all’Istituto La Marmora di Biella fino
all’attuale nomina a Visitatore.
“In questo Capitolo stiamo cercando di
dare una lettura più aggiornata del nostro carisma – dice fratel Achille –
approfondendo in particolare l’aspetto educativo sia nelle istituzioni
scolastiche, che gestiamo direttamente, che nelle comunità in cui
affrontiamo il disagio giovanile come a Scampia, Regalbuto e a Torino con
il gruppo Arco. Verifichiamo anche l’accompagnamento delle nostre comunità
che hanno un’età media ormai elevata. Infine tracciamo le linee della
pastorale vocazionale”.
Un aspetto delicato quest’ultimo che preoccupa
tutti gli istituti religiosi. Ad agosto hanno finito il noviziato 6
fratelli: un italiano, due francesi e tre spagnoli. Numeri piuttosto
ridotti, se si considera che riguardano tutta Europa, esclusa la Polonia
che ha un proprio centro per il noviziato.
A queste criticità si aggiunge
lo scarso sostegno che lo Stato italiano garantisce alle scuole paritarie.
“Il contributo per le scuole elementari – negli altri gradi scolastici
invece non c’è sostegno - non copre neppure il costo dei docenti, e ormai
il 90% del personale scolastico ed educativo della nostre istituzioni è
laico, una grande risorsa che ha bisogno di esser sostenuta”. Sulla scia del
fondatore fratel Achille non ha dubbi che un serio cammino educativo è la
forza della Congregazione che continuerà a proporsi come faro per le nuove
generazioni.
(M.M.)
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