Sperimentare le leggi della chimica e della fisica attraverso l’utilizzo
di materiali di uso quotidiano è il miglior approccio per poter stimolare
l’innata curiosità dei bambini e poterli guidare con competenza , in
chiave prospettica, a cogliere le leggi della natura che regolano l’intero
universo. Obiettivo raggiunto in pieno per gli alunni della classe quinta
sezione A dell’Istituto Leonardo da Vinci di Catania che, seguendo le
indicazioni del coordinatore prof. Guglielmo Guido Condorelli, coadiuvato
nel progetto dai colleghi Graziella Malandrino ed Emanuela Amato, sono
stati ospitati presso i locali del Dipartimento di Scienze Chimiche di
Catania per assistere attivamente a diversi significativi esperimenti
scientifici. Un bicchiere di plastica, un cucchiaino di perborato, colla
vinilica, amido di mais ed acqua, questo il materiale occorrente per
costruire morbide e simpatiche palline rimbalzanti. Se poi la si vuole
colorare di un bel rosa acceso basta avere del limone, alcune foglie di
cavolo rosso, aceto ed una bevanda gassata da utilizzare con una precisa
sequenza. Ed ancora orologi alimentati con l’elettricità dei pomodori e
delle patate, palloncini gonfiati con anidride carbonica scaturita
dall’incontro di bicarbonato ed aceto, messaggi segreti scritti con il
succo di limone per poi concludere la giornata con una sbalorditiva
occhiata nel mondo dell’invisibile per mezzo di potenti microscopi
elettronici. Nel corso delle molteplici esperienze gli alunni della
maestra Franca Gitto, accompagnati dalla rappresentanti di classe Pinella
Marletta e Laura Brignone, sono stati seguiti da esperti del settore come
il dott.Francesco Attanasio, ricercatore CNR, Alessandro Motta,
ricercatore INSTM, con l’ausilio dei ricercatori Emanuele Smecca ed Irina
Naletova. “ E’ stato appagante – sottolinea il dott. Gianni Di Bella,
responsabile della scuola primaria Leonardo da Vinci – cogliere
l’entusiasmo dei bambini nel raccontare le esperienze vissute. In loro
rimarrà un ricordo sicuramente indelebile ma anche l’infinita curiosità
per poter scoprire in maniera tangibile, con il proseguire degli studi,
l’affascinante mondo della chimica e della fisica. E chissà se Catania,
tra una ventina di anni, potrà vantare qualche eccellente scienziato
frutto postumo di questa bella, e non isolata, esperienza vissuta alla
scuola primaria”.
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