20 ottobre 2011

Giochi di fisica e di chimica
per gli alunni della quinta A primaria


Sperimentare le leggi della chimica e della fisica attraverso l’utilizzo di materiali di uso quotidiano è il miglior approccio per poter stimolare l’innata curiosità dei bambini e poterli guidare con competenza , in chiave prospettica, a cogliere le leggi della natura che regolano l’intero universo.  Obiettivo raggiunto in pieno per gli alunni della classe quinta sezione A dell’Istituto Leonardo da Vinci di Catania che, seguendo le indicazioni del coordinatore prof. Guglielmo Guido Condorelli, coadiuvato nel progetto dai colleghi Graziella Malandrino ed Emanuela Amato, sono stati ospitati presso i locali del Dipartimento di Scienze Chimiche di Catania per assistere attivamente a diversi significativi esperimenti scientifici.  Un bicchiere di plastica, un cucchiaino di perborato, colla vinilica, amido di mais ed acqua, questo il materiale occorrente per costruire morbide e simpatiche palline rimbalzanti. Se poi la si vuole colorare di un bel rosa acceso basta avere del limone, alcune foglie di cavolo rosso, aceto ed una bevanda gassata da utilizzare con una precisa sequenza. Ed ancora orologi alimentati con l’elettricità dei pomodori e delle patate, palloncini gonfiati con anidride carbonica scaturita dall’incontro di bicarbonato ed aceto, messaggi segreti scritti con il succo di limone per poi concludere la giornata con una sbalorditiva occhiata nel mondo dell’invisibile per mezzo di potenti microscopi elettronici. Nel corso delle molteplici esperienze gli alunni della maestra Franca Gitto, accompagnati dalla rappresentanti di classe Pinella Marletta e Laura Brignone, sono stati seguiti da esperti del settore come il dott.Francesco Attanasio, ricercatore CNR, Alessandro Motta, ricercatore INSTM, con l’ausilio dei ricercatori Emanuele Smecca ed Irina Naletova. “ E’ stato appagante – sottolinea il dott. Gianni Di Bella, responsabile della scuola primaria Leonardo da Vinci – cogliere l’entusiasmo dei bambini nel raccontare le esperienze vissute. In loro rimarrà un ricordo sicuramente indelebile ma anche l’infinita curiosità  per poter scoprire in maniera tangibile, con il proseguire degli studi, l’affascinante mondo della chimica e della fisica. E chissà se Catania, tra una ventina di anni, potrà vantare qualche eccellente scienziato frutto postumo di questa bella, e non isolata, esperienza vissuta alla scuola primaria”.