Santuario di Maria Santissima di Valverde
Il Santuario di Maria Santissima di Valverde è una chiesa
costruita intorno alla metà del XIII secolo, nella
Si dice che questo santuario fu voluto da un brigante di nome Dioniso, che sulla strada per Valverde, depredò un uomo che da Catania era diretto ad Aci. Era il giugno del 1038, e Dioniso fece per ucciderlo quando la Madonna gli apparve per la prima volta intimandogli di non farlo e non solo, gli ordinò anche di smetterla con la sua vita criminosa.
Fu così quindi che non solo Dioniso risparmiò il malcapitato, ma si
convertì. Con la terza apparizione, insieme alla visione della Vergine venne anche posata la prima pietra: era il “Prodigio del Pilastro”; per tradizione, nell’agosto del 1040 la Madonna fece apparire un pilastro con la sua immagine, che è proprio quella che oggi viene venerata dai credenti. L’icona, definita acheropita perché non dipinta da mano umana, non sembra però risalire al periodo della storia.
Si presume che Dioniso potesse essere un ex soldato facente parte
della guarnigione del generale bizantino Giorgio Maniace. Si
dice che si rifugiò a Valverde dopo essere stato cacciato
dall’armata e ivi si dedicò, per sopravvivere, al brigantaggio. Iniziato nel 1038, conclusosi due anni più tardi, l’edificio venne consacrato solo nel 1296, alla presenza del re Federico III d’Aragona, e ampliato nel XVI secolo. Oggi, la struttura originale è stata in gran parte ricostruita, a seguito dei gravi danneggiamenti arrecati, specialmente al tetto, dal terribile terremoto del Val di Noto del 1693. Di quella originaria costruzione rimane oggi il pilastro sacro, la corona che orna la figura invece, è dell’agosto del 1971; fu realizzata dopo che l’originale venne trafugato, nell’anno precedente.
Per la fine del Seicento, il santuario divenne di completa
pertinenza degli Agostiniani Scalzi, i frati eremitani della
congrega di Sant’Agostino, e nel XVIII venne restaurato, tramite la
costruzione del porticato e di diversi interventi di rimaneggiamento
della facciata. A Valverde, la Madonna viene festeggiata durante l’ultima domenica di agosto; stesso discorso a Enna, dove i festeggiamenti vengono organizzati e portati avanti per tutta la settimana antecedente. Si dice che sulla rocca di Cerere, una volta dedicata al culto della nota dea greca delle messi, San Pancrazio, che a quel tempo si trovava a Enna per diffondere il Cristianesimo, fermò il sacrificio di un gruppo di vergini, che dovevano servire come omaggio alla dea. Cerere avrebbe solo allora portato in cambio l’acqua, che in quel periodo era fortemente necessitata in tutta l’area. Una volta fermato il braccio dei sacerdoti pagani, San Pancrazio pregò la Vergine affinché facesse la grazia; subito dopo la terra riarsa di Enna fu riempita d’acqua. Fu quindi così che la popolazione si convertì al sacro culto della Madonna di Valverde, che nel 1412 venne denominata ‘della Visitazione’. Curiosamente, il culto mariano è diffuso anche a Ragusa e, fuori dall’Isola, anche in tre città della Sardegna e a Rezzato, comune della provincia di Brescia, in piena Valverde. Il santuario di Rezzato fu costruito intorno al 1400, in seguito ad un’apparizione della Madonna; discorso simile per la rotonda di Santa Maria in Vallis Verdis, che venne realizzato intorno al 1100 a dimostrazione della devozione dell’area per la Vergine.
|