Il
cuore dei bambini delle elementari per il Papa
*** Quando il Papa è morto io ho pianto tanto e ho fatto tante
preghiere. Io gli voglio tanto bene per quello che ha fatto per noi.
Spero che si trovi bene nel Paradiso con il signore.Ti voglio bene. (Davide)
Papa Giovanni Paolo hai girato tutto il mondo e hai portato sempre tanta
bontà .Ora scrivo questa preghiera dedicata a te sperando che tu mi
possa sentire “Oh Maria, accogli il Papa tra le tue braccia perché
egli ti ha sempre amata“.(Gianluca)
*** Caro Papa sei stato il Papa più buono del mondo intero .Ci
manchi tanto e spero che il prossimo Papa sia buono come te, affettuoso
e responsabile. (Con amore Tosca)
*** Caro Papa tu hai pregato per noi, ma ora noi dobbiamo pregare per te che
sei in cielo, nell’eterno riposo. E per la tua morte siamo addolorati,
io ti vorrei rivedere, sentire, parlare, ma so che ciò non è
possibile, ecco perché spero che questa mia preghiera ti faccia
sorridere. T.V.B.T.(Marta )
*** Giorno 2 Aprile il Papa è morto! Trasmettono in ogni televisione
la tua vita meravigliosa. Tu hai perdonato anche chi ti ha sparato; tu sei la persona più buona del mondo e mi dispiace
tantissimo di non vederti più. Spero tanto che stai passando bene la
tua vita nuova in Paradiso. Grazie per tutte le preghiere che hai
dedicato al mondo, e scusa se prima non andavo a messa! Spero che in
Paradiso conoscerai mio padre. Caro Papa ti ricorderò per sempre.(Luigi)
*** Caro Papa, la tua morte mi è dispiaciuta molto ma era normale
che dovessi morire: io non ti dimenticherò mai. Sei stato un grande
esempio per tutti noi; quando ho visto che stavi male mi sono messo a
piangere. Ma io so che dal paradiso pregherai sempre per tutti noi; Ti
voglio bene(Antonio)
*** Caro papa Giovanni Paolo II, sei stato sempre felice quando ci
guardavi. Mi manchi molto anche se so che adesso sei vicino al Signore e
stai bene con lui. Proteggici da lassù! Un lunghissimo bacio….lungo
fino al cielo!(Marina)
*** Quando
il Papa era morto io ho pianto tanto e ho fatto tante preghiere. Io gli
voglio tanto bene per quello che ha fatto per noi. Spero che si trovi
bene nel Paradiso con il Signore.Ti voglio bene.(Davide)
***
Il giorno 2 aprile il Papa è morto. Mentre in televisione trasmettevano
i servizi sulla sua morte io pregavo dicendo: “Padre nostro che sei
nei cieli sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno sia fatta la
tua volontà, proteggilo e tienilo vicino a te”. A me dispiace che il
Papa sia morto, ma penso che vivrà in cielo senza alcun dolore. Ti
vogliamo bene grande Papa!(Giuseppe)
***
Siamo ancora piccoli, ma in grado di capire che sei stato un
grande Papa, un sincero Amico e un’importante Guida per tutta
l’umanità. Il tuo messaggio: ”Non abbiate paura”, ci
accompagnerà per la vita e infonderà nei nostri cuori tutto quel
coraggio di cui tu sei stato testimone. Ci hai lasciato un’immensa
eredità e nell’ultima apparizione, dalla finestra la tua mano ci ha
benedetto e i tuoi occhi vogliosi di parlare hanno detto: ”Io vi ho
cercato e voi siete venuti”. Ciao Papa Karol, proteggici dal
Cielo e noi pregheremo sempre per te perché come un papà,
tu sei insostituibile. (Una classe)
Le preghiere
dei bambini delle elementari per il Papa
*** Gesù accogli a casa Tua il Papa, abbraccialo e
consolalo come lui ha abbracciato e consolato i bambini del mondo
intero. Ti prego di farlo diventare il Papa di tutti gli angeli custodi.
*** Oggi non sono andata a scuola perché c’era il funerale del
Papa in televisione. Il funerale si è svolto in piazza San Pietro, a
Roma. Ho visto tantissime persone che piangevano. Questo Papa è stato
un Papa davvero buono.
*** Signore proteggi il nostro Santo Papa che oggi è ritornato
nella Tua casa. Fa che continui a vegliare su tutti noi che lo amiamo e
lo ameremo sempre. Fa che si realizzi il suo grande sogno: l’amore fra
tutti gli uomini e la pace nel mondo. Ti vogliamo tanto bene e
pregheremo sempre per Te.
*** Cara Madonnina, il nostro simpatico Papa ci ha lasciato e sta venendo
a Te, accoglilo a braccia aperte perché Lui Ti ha sempre voluto molto
bene. In Te confidava, di Te si fidava e dal cielo insieme a Gesù,
guidateci e proteggeteci.
***
Caro Papa Giovanni Paolo II grazie per tutto; grazie per la tua bontà.
Il mio cuoricino è triste perché tu non ci sei più. Dal cielo
proteggimi sempre. Ti voglio tanto bene.(Iside)
*** Caro Giovanni Paolo II
sei stato un Papa eccezionale e buono con tutto il Mondo soprattutto con
noi bambini e con i giovani . Guida sempre il nostro cammino. Ti
vogliamo bene.(Manfredi)
***
Questo
pensierino è rivolto al Papa. Che il Papa riposi in pace! O Gesù fai
che il Papa sia felice lassù in cielo. Io credo che Gesù, la Madonna e
Dio lo accoglieranno con gioia ; così il Papa potrà pregare ancora per
noi. Ti vogliamo bene (Antonio)
I giorni di questa
settimana sono stati tristi: è morto il Papa!
Tutto il mondo ha pianto per la sua scomparsa, soprattutto la sua
patria: la Polonia. Giovanni Paolo II è riuscito a liberare il suo
popolo dalla dittatura comunista; con le sue parole di pace e di amore
è riuscito a cambiare molte cose brutte di questo mondo. Ha cercato
anche di avvicinare le varie religioni per evitare altre persecuzioni.
Non è riuscito solo a incontrare Alessio II, capo della Chiesa Russa.
Ho saputo che egli temeva che se la gente avesse visto il Papa, molti di
loro si sarebbero convertiti al Cattolicesimo. In Russia, durante la
dittatura comunista, la religione era proibita, e, solo da pochi anni,
la Chiesa aveva ripreso il potere spirituale. Io ho seguito il suo
funerale in televisione, mentre mio fratello Enzo è andato a Roma, dove
sono arrivati circa quattro milioni di pellegrini che hanno riempito
tutte le vie della città. Sono arrivati anche molti Capi di Stato di
quasi tutti i Paesi del mondo, tranne quelli della Cina. C’erano moltissimi giovani che pregavano per
il Papa, perché era loro “amico”. La gente vorrebbe che sia
dichiarato Santo e, secondo me, hanno ragione perché parlava sempre di
amore e di rispetto per tutti gli uomini, indipendentemente dal colore
della pelle o dalla religione: come insegnava Gesù. E’ stata una
cerimonia solenne che si ricorderà nei libri di storia e io, che ne
sono stato testimone, sarò felice di raccontarlo ai miei figli. Questo
è l’avvenimento più importante del Secolo.(De Meo Enrico:
1^media A)
Non sono potuto
andare a Roma
Oggi 8 Aprile è stato un giorno molto importante perché ci sono stati i
funerali del Grande Papa Karol Wojtyla. Io, non potendo recarmi a Roma,
ho seguito i funerali tramite la televisione. Ho visto un’immensa
folla di persone che occupava la Piazza S. Pietro e tante altre come:
piazza del Popolo, S. Giovanni, S. Paolo e S.Maria maggiore dove si
trovavano i maxi schermi per dare la possibilità di assistere alla S.
Messa. In piazza S. Pietro c’era la bara del Santo Padre, essa era
molto semplice, in legno di cipresso; sul coperchio della bara era
sistemato un Vangelo. La piazza sembrava un grande tappeto da dove
spuntavano le bandiere di molti gruppi religiosi e molte altre della
Polonia. Ai funerali erano presenti i Rappresentanti di tutte le nazioni
del mondo e di tutte le religioni. Hanno fatto vedere anche la piazza
davanti alla Cattedrale di Cracovia in Polonia: essa era piena di fedeli
commossi che pregavano. Finita la Messa la salma del Papa è stata
portata in Basilica dove sarà sepolta. Siamo tutti addolorati perché
abbiamo perduto un Grande Papa.(Alessandra Pennisi, 1^ media A)
Ciao
KAROL!!!
Da poco tempo abbiamo dato
l’ultimo saluto al nostro Papa Giovanni Paolo II, alla nostra grande
guida Karol Woitila.
La “star” dei giovani, il “nonno” dei più
piccoli e la manifestazione di Dio in terra per gli adulti. Karol ha lasciato un vuoto dentro i
cuori di tutti i suoi figli,ma ha lasciato
anche una grande eredità: i giovani, i cosiddetti Papa boys,
ragazzi di ogni nazionalità, venuti da ogni parte del mondo per vedere
la loro star,la nostra star, che riscuote più successo delle stelle del
firmamento cinematografico, dello spettacolo e della musica, quella star
che non ha bisogno di cantare, di recitare, ma che arriva ai cuori della
gente comune attraverso la parola di Dio, del suo “manager”, che
Papa Giovanni Paolo II non ha ma tradito, non ha mai lasciato. Nella
mente di ognuno di noi è rimasta indelebile l’immagine di un Papa
debole fisicamente, ma forte nello spirito, supportato dal crocifisso
che, spesso, durante le sue omelie Egli stringeva forte tra le mani come
un sostegno, perché per il nostro Papa, Dio, Gesù, la Madonna erano il
sostegno più solido. Molte generazioni ricorderanno Karol
per tutto quello che negli anni del suo pontificato itinerante ha fatto:
solo lui per la prima volta nella storia ha chiesto perdono per
tutti gli errori che la Chiesa ha commesso nei secoli. Karol
ha superato le “barriere” del Vaticano per andare in Africa, in
Asia, a portare la parola di Dio in paesi che tutto il mondo credeva
abbandonati dal Signore e dagli uomini, a gridare ad alta voce:”voi
non siete soli,Dio è con voi”. Tutte le città in cui Karol
Woitila
andava venivano assalite da migliaia di persone, di giovani che
percorrevano chilometri per
il loro Papa, che gridava a voce alta e con fermezza AMEN, nonostante le
sue gravi e precarie condizioni fisiche. Di
fronte alle atrocità commesse dai figli di Dio, dai suoi figli, Karol
non usava armi, usava solo la parola di Dio e pregava affinché tutte le
atrocità della guerra finissero. Adesso il nostro Papa ci guarda e ci
protegge dall’alto e prega ancora per il nostro mondo,
ci mancherà tantissimo,ma sarà sempre nei nostri cuori. Grazie Karol.
(Martina Sciuto)
Il
Papa dei giovani, il Papa di tutti
La morte di Giovanni Paolo II è stato uno degli eventi che ha lasciato
un segno indelebile nella storia dell’umanità. Al suo funerale hanno
partecipato capi di stato, delegazioni di tutto il mondo e milioni di
persone tra cui vi erano anche moltissimi giovani ai quali è andato il
suo ultimo pensiero e le sue ultime parole: ringraziandoli, perché Egli
li aveva cercati ed essi erano accorsi in massa a sostenerlo, con la
loro fede e preghiere, durante la sua personale via crucis. La messa in
suo suffragio è stata d’inaudite proporzioni; anche dopo la morte,
Giovanni Paolo II è stato in grado di scardinare tradizioni radicate
nella chiesa: basti pensare a tutti gli esponenti delle varie
confessioni religiose che hanno voluto dare l’ultimo saluto a questo
grandissimo uomo che ha fatto tanto per gli altri ricevendo, alla fine,
grande dimostrazione di affetto tanto da essere considerato
un familiare o, addirittura, un Padre da parte dei fedeli. Le
migliaia di credenti, presenti in piazza San Pietro, hanno subito
riconosciuto nel papa la figura di un santo, tanto da chiederne la
santificazione anche grazie alle parole pronunciate dal cardinale
Ratzinger nella sua omelia in ricordo del nostro Santo Padre:
“Possiamo essere sicuri che il nostro amato Papa sta adesso alla
finestra della casa del Padre, ci vede e ci benedice”. Queste parole
hanno provocato un grande emozione nella folla che ha iniziato ad
applaudire. Non ci dimenticheremo mai del nostro carissimo Papa, che ha guidato la
chiesa per ben 27 anni e che ha attratto a se migliaia di giovani che
avevano capito come questo papa avrebbe rinnovato profondamente la
chiesa, rendendola più moderna e adatta alla nuova società del XXI
secolo.(Alaimo Salvatore)
Un
Papa portatore e difensore dei valori
La morte del Papa ha profondamente scosso una grande
quantità di persone, sia di fede cattolica che non credenti o di altre
religioni; sia giovani, che anziani e adulti. Per molti è stato come
perdere un parente o una persona cara e, sicuramente, per noi cattolici
è venuta meno una guida indispensabile al nostro cammino. Questa grande
emozione collettiva è stata testimoniata dalla grande affluenza di
fedeli che, nelle scorse settimane, si sono recati a Roma per rendere
l’estremo omaggio alla salma del Pontefice per motivazioni differenti
ma tutte parimenti valide e plausibili. Giovanni Paolo II ha modificato
profondamente il contesto storico molto teso dei primi anni del suo
Pontificato, il modo della Chiesa e del Pontefice stesso di rapportarsi
con i fedeli e in
particolare con i giovani. Né va trascurata la sua apertura ai media,
la sua costante ricerca di un dialogo tra le diverse confessioni
religiose e il contributo determinante che Egli ha dato al superamento
dei regimi totalitari e la sua lotta per le libertà personali. È però
rimasto sempre irremovibile su aspetti fondamentali della fede
cattolica, come la difesa della vita sin dal suo inizio, e ha sempre
invitato i giovani ad essere forti nel rimanere integri nella propria
fede rifiutando i condizionamenti spesso negativi della società
contemporanea. In questi giorni, sono tornate alla mente di molti di
noi, alunni del Leonardo, le immagini e le emozioni provate durante
l’udienza del Papa con gli studenti delle scuole Lasalliane per il trecentesimo anniversario dall’arrivo dei Fratelli
Lasalliani in Italia, emozioni che rimarranno a lungo nei nostri animi.
È, infine, auspicabile che l’esempio di vita del Santo Padre possa
illuminare e rafforzare nella fede tutta la gente che si è recata a
Roma per rendere omaggio alla sua salma e che tutti noi possiamo
mantenere nei nostri cuori gli insegnamenti che questo grande Uomo ci ha
dato ed imitare la sua fede e dignità che non lo hanno mai abbandonato,
anche nella sofferenza e nella morte. Che la sua vita e i suoi anni di
Pontificato guidino la nostra società in questi momenti di importanti
scelte in materia di difesa della vita e ci aiutino a non scendere mai a
compromessi rinunciando ai nostri ideali.(Antonio
Zuccaro)
“Arrivederci” Giovanni
Paolo II
“Se mi sbaglio mi corrigerete”, è così che Karol Wojtyla,
eletto papa il 16 ottobre 1978, con il nome Giovanni Paolo II, inizia il
suo cammino di successore di Pietro. Il suo cammino è, infatti,
iniziato e si è concluso nella sfera di un’assoluta umiltà,
caratteristica che certo a un uomo, guida della cristianità del mondo
intero, non deve venir meno. Sì, purtroppo, si è proprio concluso, ed
è a distanza di ancora pochi giorni, che tutti noi possiamo
considerarci orfani di un padre, prima di tutto spirituale e non solo.
Infatti, è troppo restrittivo definire Giovanni Paolo II solo con
l’appellativo di Papa; sono tanti gli attributi con cui egli è stato
definito: Papa amico, Papa giovane, Papa del dialogo… Ma forse più
particolare tra tutti è “Papa globe-trotter”. Karol Wojtyla ha
realizzato infatti un pontificato all’insegna dei viaggi, se ne
contano addirittura centoquattro. Ha viaggiato per portare la parola di
Dio, ma anche per promuovere la
pace e la giustizia, contro la violenza, per la necessità di
rafforzare un ordine internazionale basato sul multilateralismo,
portando anche a compimento una funzione che non ci saremmo mai
aspettati, quella di mediatore politico (ricordiamo l’incoraggiamento
all’allargamento dell’UE all’est, l’appoggio per
l’abbattimento del muro di Berlino, il tentativo e la riuscita
dell’unificazione dell’oriente europeo all’occidente, facendo così
sgretolare il comunismo europeo). Non ha mai voluto rinunciare a
incarnare il ruolo di profeta itinerante, nonostante il divieto dei
medici che continuavano, invano, a suggerire
lui riposo, affrontando con tutte le sue forze la realtà che si poteva
scorgere in ogni angolo del mondo.
Il suo messaggio d’amore si
è levato alto ed egli stesso ha affermato: “Amare da cristiani
è fare perno su Dio attraverso la persona di Cristo e donarsi agli
altri in atteggiamento di disponibilità, di accoglienza, di aiuto.(…)
Amando sul serio, acquisterete l’intelligenza e la cultura
dell’amore, la correttezza nel vedere le esigenze e la concretezza di
donarsi. Vi confesso con semplicità che provo vero turbamento per il
futuro del mondo quando noto generazioni giovani incapaci di amare
veramente o che riducono il loro donarsi allo scambio di gratificazioni
fra eguali”. Piegato nel corpo, ma non nello spirito era diventato ormai un'icona
della sofferenza quasi a costringere il mondo edonista a
guardare la fragilità dell'essere umano.
E’ per questo che il suo rapporto con il mondo intero è stato modello
per tutti; il suo senso dell’umorismo ha saputo raggiungere il cuore
di tutti ma soprattutto di noi “sentinelle del mattino” a cui
Giovanni Paolo II ha rivolto il suo ultimo sguardo, prima di affacciarsi
non più alla finestra degli appartamenti vaticani, ma a quella con un
panorama ben più vasto, i cui vetri non si chiuderanno più: quella di
Dio. (Regina Fichera)
Non
ti dimenticheremo
***Addio al Papa buono, che ha cercato di unire il mondo intero,
tutte le religioni, che ha sconfitto il nazismo e il comunismo… ha
fatto tante cose, hai amato tutti, ma soprattutto noi giovani. “Non
ti dimenticheremo mai, ti vogliamo bene!" (Paola
Campagna)
*** Il nostro caro Papa Karol diceva che noi giovani siamo il sale
della vita, ci ha invitato a spalancare le porte a Cristo e ha dato un
senso alla nostra esistenza. Caro Papa dei giovani, che hai creduto in
noi non ti dimenticheremo mai! (Marta Cappello)
*** Addio
ad una persona speciale. In ospedale ha detto: "Io vi ho cercato e
ora siete venuti a cercare me". Fino all'ultimo ha creduto in noi
giovani chiamandoci "speranza del futuro". Ora gli voglio
dire: "arrivederci, grazie" per aver reso la nostra vita
migliore! Grazie per aver dato nuovamente un senso ai nostri giorni, per
aver risposto al grido di aiuto di quei popoli della Terra che,
oppressi, piangevano invocando aiuto e tu caro padre hai risposto a quel
grido di dolore. Ora, finalmente, anche tu hai trovato la pace che tanto
cercavi. Addio, ti voglio bene!
(Alessia
Leonardi)
Un
evento che ha fermato il mondo
Sabato sera... Ma stavolta non è un sabato di festa. Un
uomo lascia questa terra... Ma non è un uomo qualunque. Quest'UOMO in
26 anni ha compiuto i più grandi gesti della storia. Ha abbattuto mura,
si è rivolto ai "potenti" puntando loro contro il dito indice
in segno di ammonizione, ha stretto la mano di migliaia di persone di
ogni credo o etnia. Ha dedicato la sua opera ai ragazzi, quei ragazzi
che non reggevano più il peso di un'etichetta che recita: "gioventù
bruciata". Li ha fatti risorgere dalle ceneri come Sentinelle del
Mattino, li ha resi protagonisti della Storia come Sale della Terra e
guida dei popoli come Luce del Mondo. Una persona, una mente, un cuore
che sotto il segno della Croce è riuscito a mobilitare, in pieno
agosto, 2 milioni di giovani. Altro che gioventù bruciata... "Se
sarete quello che dovete essere, porterete fuoco in tutto il
mondo!". Ha abbattuto qualsiasi ostacolo e confine, ha raggiunto e
superato le più impensabili mete, dalle cime innevate del monte più
alto alla porta di Brandeburgo... Non si è fermato mai, è caduto e si
è sempre rialzato portando il peso della sua croce, quella croce che
fino all'ultimo venerdì santo stringeva con passione tra le mani. Un
Papa antiproiettile. E fino all'ultimo ha dimostrato l'alto valore
catartico della sofferenza, prima a Lourdes infermo tra gli infermi, poi
dalla sua lontanissima finestra che, quando apriva i battenti, era
talmente vicina alla piazza da far commuovere ogni credente... cristiano
o meno. Un Papa che comunica fino all'ultimo, che comunica anche senza
parlare, con un gesto di stizza che pietrifica chi sta ascoltando il suo
amarissimo silenzio. Un Papa che esorta e ringrazia finché ha la
coscienza per farlo, lucido fino all'ultimo respiro... "Vi ho
chiamato e siete venuti... Vi ringrazio...". Un sussurro che per un
attimo ripercorre l'arco di 26 interminabili anni. Un uomo... ma quale
uomo... un santo che ha chiuso un secolo e ha aperto un millennio.
Insomma, un mito. Un sabato sera raccolto. Niente musica nella mia auto.
Solo i singhiozzi e i silenzi di una piazza dalla stazione di Radio24. E all'improvviso un pensiero mi sfiora la mente e capisco tutto. Mi
sbagliavo, questo sì che è un sabato di festa... "Sai a cosa
stavo pensando?" "A cosa?" "Riesci ad immaginare
cosa è successo stasera, lassù in Cielo, alle 21:37?" (Salvo
Fallica, ex alunno)
Non ci lascerai
mai
“Ho fatto conoscere il tuo nome agli uomini che mi hai
dato dal mondo. Erano tuoi e li hai dati a me ed essi hanno osservato la
tua parola. Ora essi sanno che tutte le cose che mi hai dato vengono da
te, perché le parole che hai dato a me io le ho date a loro; essi le
hanno accolte e sanno veramente che sono uscito da te e hanno creduto
che tu mi hai mandato. Io prego per loro; non prego per il mondo, ma per
coloro che mi hai dato, perché sono tuoi. Tutte le cose mie sono tue e
tutte le cose tue sono mie, e io sono glorificato in loro. Io non sono
più nel mondo; essi invece sono nel mondo, e io vengo a te. Padre
santo, custodisci nel tuo nome coloro che mi hai dato, perché siano una
cosa sola, come noi” (Gv 17, 6-11). Santo Re della Vita, Tu gli
ispirato ogni azione, Tu gli hai donato la grazia della Croce, Tu gli
hai infuso la forza di vincere le sofferenze. Accompagnalo ancora o
Signore, affinché lui ti incontri presto. Io ti prego, o Buon Pastore,
accogli nella pienezza della Vita il nostro fratello, il nostro amico,
il nostro Papa, il nostro Karol. (Erik Iudica, ex alunno)
Spalancate
le porte a Cristo!
Nelle televisioni, nelle radio, nei giornali e addirittura
negli sms sono state spese tante parole... E se solitamente io sono
contrario a queste forme maniacali, per questa occasione ho visto e
provato qualcosa di diverso. E' bello ricordare un proprio amico, è
bello ricordare un amore passato, è bello provare nel cuore sentimenti
passati, far riaffiorare vecchie e nostalgiche emozioni... E' stato
bellissimo rivivere il Pontificato del Papa attraverso vecchie riprese,
lungo tutti i suoi viaggi fino ad arrivare alle sconvolgenti e mistiche
GMG. E' stato bello commuoversi davanti alla tv, così...
tranquillamente... insieme alla tua famiglia, vedere commuoversi anche
loro... Per noi ventenni è stato l'UOMO... La figura che ha solcato e
accompagnato la mia FEDE ADOLESCENZIALE rendendola forte come oggi.
Svegliarsi per 20 anni la domenica, fare colazione con la tv accesa e
piazza S. Pietro gremita per la consueta S. Messa (centinaia di
beatificazioni e canonizzazioni), ascoltare l'Angelus del Santo Padre
alla finestra... chi potrà mai dimenticare... Oggi il suo respiro non
è più tra noi, ma ho imparato che non è il contatto materiale quello
che conta... ma il nostro cuore. Sono felice che tutto il mondo abbia
vegliato su lui durante la sua agonia e abbia scoperto che la Vita è
bella se "interpretata" con cuore puro e credente. Sono felice
che molti giovani abbiano scoperto la forza della parola e del messaggio
del Signore. Anche a questo è servito il sacrificio del Santo Padre.
Sempre con me nel cuore quel rimbombo assordante: NON ABBIATE PAURA.
SPALANCATE LE PORTE AL SIGNORE...
Chissà in Cielo quale meraviglia quella notte di Sabato... (Lorenzo
Cutore, ex alunno)
Giovanni
Paolo II "il GRANDE"
UOMO
per l’uomo, AMORE
per amare, CUORE per comprendere, VERITA’ impavida, FORZA
inesauribile, LIBERTA’ senza confini, BONTA’ incommensurabile, DONO
sublime, SORRISO inestinguibile, FRATELLO,AMICO,PADRE unico,
SPIRITO giovane, TENEREZZA dei bambini, SGUARDO penetrante, MANO che si
protende, PROFETA senza frontiere, COSTRUTTORE di pace, SPERANZA dei
popoli, TESTIMONE della fede, FIGLIO tutto di Maria, ROSARIO senza
sosta, PROFUMO di vita nuova, VANGELO vivente, CRISTO sulla terra, VUOTO
incolmabile, SOLE intramontabile. GRAZIE infinito: PAPA WOJTYLA. (prof. Antonino
Schilirò)
Missionario
del mondo
La morte del Papa avvenuta il 2 Aprile alle 21:37 ha
lasciato in tutti un senso di vuoto e di disorientamento. Lui immagine
in terra di Cristo e testimonianza vivente della cristianità e di
cristianità, ha dato al suo pontificato e al mondo una direttiva
precisa: "Non abbiate paura! Aprite, anzi spalancate le porte a
Cristo". Non un 'innovatore', né un 'conservatore', ma solo
Apostolo di Pietro che ha fatto del suo sacerdozio prima e del suo
pontificato dopo, una missione tesa al perseguimento della salvezza
spirituale dell'uomo. Egli ha inteso il suo ruolo di Capo della Chiesa
come quello di un moderno missionario che va in tutto il mondo a
predicare il Vangelo, con rinnovato ardore come "costruttore di
pace" per la salvezza dell'umanità. Forte di una esperienza
personale straordinaria che lo ha portato dal lavoro in fabbrica come
semplice operaio, agli studi clandestini in seminario sotto
l'oppressione di un regime nazista prima e comunista dopo,
dall'attentato alla lenta e inesorabile malattia, ha parlato all'umanità
tutta, forse come nessuno mai in questo secolo era riuscito a fare, con
tanta energia e carisma. Ha parlato ai malati, ai carcerati, ai
perseguitati, alle donne e in modo particolare ai giovani che lo hanno
sempre accompagnato nei suoi viaggi, nelle GMG e nelle ore della
sofferenza. Lo ricorderemo sempre senza falsi sentimentalismi come
l'uomo che col suo pontificato ha cambiato la storia dell'umanità
accompagnando la Chiesa nel nuovo millennio, rimanendo fedele alla
dottrina secolare del Vangelo di Cristo. (prof.ssa Sandra Galizia)
"Quello è buono come il Papa”
Qualche giorno dopo la morte del Papa, un bambino dell'asilo, osservando
un religioso che passava, gridò al suo papà: "Quello è buono
come il Papa". Questo accostamento per bocca di un innocente
bambino è molto interessante. Per noi religiosi è un programma di
vita. Giovanni Paolo II è passato in questo mondo e lo ha riempito con
la sua bontà con le sue opere di bene: ha avuto idee grandi ed ha
lasciato nel mondo una scia luminosa. E' un esempio per tutti, ha
evangelizzato il mondo e lo ha potuto fare perché era innamorato di
Maria: "Totus tuus" era il suo motto. E Maria lo ha aiutato a
sviluppare un amore personale con Dio, con tutte le creature umane, con
tutte le altre religioni. Ha avuto il coraggio di chiedere perdono,
additando a tutti la forza che ci dà Gesù se lavoriamo insieme a Lui:
"Aprite le porte a Cristo!”. Perché Lui è il nostro salvatore e
Signore. Ci ha esortato ad invocare i doni dello Spirito Santo a fidarci
della sua guida, della sua forza e della sua luce. Il Papa da poco
scomparso ha fatto sentire sul mondo il respiro di Dio e ci ha convinto
a testimoniarlo senza paura: "Non abbiate paura".
Per tutto questo, alla sua morte, ci siamo sentiti più poveri, ma anche
più forti. Dal Cielo ci aiuterà e noi sentiamo intimamente la
convinzione che potente sarà
la sua protezione. Il Papa ci ha lasciato infine un impegno solenne: la
recita del S. Rosario, perché riscoprire il Rosario significa
immergersi nella contemplazione del mistero di Colui che “è la nostra
Pace" Non si può dunque, recitare il Rosario senza sentirsi
coinvolti in un preciso impegno di servizio alla pace.(Fr.
Saturnino)
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