ISTITUTO "LEONARDO DA VINCI"
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LEONEWS N.60

"Non abbiate paura, aprite le porte a Cristo!"

Riflessioni e sentimenti su Giovanni Paolo II
dei nostri alunni, ex alunni e insegnanti

Il cuore dei bambini delle elementari per il Papa
 
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Quando il Papa è morto io ho pianto tanto e ho fatto tante preghiere. Io gli voglio tanto bene per quello che ha fatto per noi. Spero che si trovi bene nel Paradiso con il signore.Ti voglio bene. (Davide)
Papa Giovanni Paolo hai girato tutto il mondo e hai portato sempre tanta bontà .Ora scrivo questa preghiera dedicata a te sperando che tu mi possa sentire “Oh Maria, accogli il Papa tra le tue braccia perché egli ti ha sempre amata“.(Gianluca)
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Caro Papa sei stato il Papa più buono del mondo intero .Ci manchi tanto e spero che il prossimo Papa sia buono come te, affettuoso e responsabile. (Con amore Tosca)
 *** Caro Papa tu hai pregato per noi, ma ora noi dobbiamo pregare per te che sei in cielo, nell’eterno riposo. E per la tua morte siamo addolorati, io ti vorrei rivedere, sentire, parlare, ma so che ciò non è possibile, ecco perché spero che questa mia preghiera ti faccia sorridere. T.V.B.T.(Marta )
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Giorno 2 Aprile il Papa è morto! Trasmettono in ogni televisione la tua vita meravigliosa. Tu hai perdonato anche chi ti ha sparato; tu sei la persona più buona del mondo e mi dispiace tantissimo di non vederti più. Spero tanto che stai passando bene la tua vita nuova in Paradiso. Grazie per tutte le preghiere che hai dedicato al mondo, e scusa se prima non andavo a messa! Spero che in Paradiso conoscerai mio padre. Caro Papa ti ricorderò per sempre.(Luigi)
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Caro Papa, la tua morte mi è dispiaciuta molto ma era normale che dovessi morire: io non ti dimenticherò mai. Sei stato un grande esempio per tutti noi; quando ho visto che stavi male mi sono messo a piangere. Ma io so che dal paradiso pregherai sempre per tutti noi; Ti voglio bene(Antonio)
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Caro papa Giovanni Paolo II, sei stato sempre felice quando ci guardavi. Mi manchi molto anche se so che adesso sei vicino al Signore e stai bene con lui. Proteggici da lassù! Un lunghissimo bacio….lungo fino al cielo!(Marina)
*** Quando il Papa era morto io ho pianto tanto e ho fatto tante preghiere. Io gli voglio tanto bene per quello che ha fatto per noi. Spero che si trovi bene nel Paradiso con il Signore.Ti voglio bene.(Davide)
 *** Il giorno 2 aprile il Papa è morto. Mentre in televisione trasmettevano i servizi sulla sua morte io pregavo dicendo: “Padre nostro che sei nei cieli sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno sia fatta la tua volontà, proteggilo e tienilo vicino a te”. A me dispiace che il Papa sia morto, ma penso che vivrà in cielo senza alcun dolore. Ti vogliamo bene grande Papa!(Giuseppe)
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Siamo ancora piccoli, ma in grado di capire che sei stato un grande Papa, un sincero Amico e un’importante Guida per tutta l’umanità. Il tuo messaggio: ”Non abbiate paura”, ci accompagnerà per la vita e infonderà nei nostri cuori tutto quel coraggio di cui tu sei stato testimone. Ci hai lasciato un’immensa eredità e nell’ultima apparizione, dalla finestra la tua mano ci ha benedetto e i tuoi occhi vogliosi di parlare hanno detto: ”Io vi ho cercato e voi siete venuti”. Ciao Papa Karol, proteggici dal Cielo e noi pregheremo sempre per te perché come un papà, tu sei insostituibile. (Una classe)

Le preghiere dei bambini delle elementari per il Papa
 
*** Gesù accogli a casa Tua il Papa, abbraccialo e consolalo come lui ha abbracciato e consolato i bambini del mondo intero. Ti prego di farlo diventare il Papa di tutti gli angeli custodi.
 *** Oggi non sono andata a scuola perché c’era il funerale del Papa in televisione. Il funerale si è svolto in piazza San Pietro, a Roma. Ho visto tantissime persone che piangevano. Questo Papa è stato un Papa davvero buono.
 *** Signore proteggi il nostro Santo Papa che oggi è ritornato nella Tua casa. Fa che continui a vegliare su tutti noi che lo amiamo e lo ameremo sempre. Fa che si realizzi il suo grande sogno: l’amore fra tutti gli uomini e la pace nel mondo. Ti vogliamo tanto bene e pregheremo sempre per Te.
 *** Cara Madonnina, il nostro simpatico Papa ci ha lasciato e sta venendo a Te, accoglilo a braccia aperte perché Lui Ti ha sempre voluto molto bene. In Te confidava, di Te si fidava e dal cielo insieme a Gesù, guidateci e proteggeteci.
 *** Caro Papa Giovanni Paolo II grazie per tutto; grazie per la tua bontà. Il mio cuoricino è triste perché tu non ci sei più. Dal cielo proteggimi sempre. Ti voglio tanto bene.(Iside)
 *** Caro Giovanni Paolo II sei stato un Papa eccezionale e buono con tutto il Mondo soprattutto con noi bambini e con i giovani . Guida sempre il nostro cammino. Ti vogliamo bene.(Manfredi)
  *** Questo pensierino è rivolto al Papa. Che il Papa riposi in pace! O Gesù fai che il Papa sia felice lassù in cielo. Io credo che Gesù, la Madonna e Dio lo accoglieranno con gioia ; così il Papa potrà pregare ancora per noi. Ti vogliamo bene (Antonio)

I giorni di questa settimana sono stati tristi: è morto il Papa!
Tutto il mondo ha pianto per la sua scomparsa, soprattutto la sua patria: la Polonia. Giovanni Paolo II è riuscito a liberare il suo popolo dalla dittatura comunista; con le sue parole di pace e di amore è riuscito a cambiare molte cose brutte di questo mondo. Ha cercato anche di avvicinare le varie religioni per evitare altre persecuzioni. Non è riuscito solo a incontrare Alessio II, capo della Chiesa Russa. Ho saputo che egli temeva che se la gente avesse visto il Papa, molti di loro si sarebbero convertiti al Cattolicesimo. In Russia, durante la dittatura comunista, la religione era proibita, e, solo da pochi anni, la Chiesa aveva ripreso il potere spirituale. Io ho seguito il suo funerale in televisione, mentre mio fratello Enzo è andato a Roma, dove sono arrivati circa quattro milioni di pellegrini che hanno riempito tutte le vie della città. Sono arrivati anche molti Capi di Stato di quasi tutti i Paesi del mondo, tranne quelli della Cina. C’erano moltissimi giovani che pregavano per il Papa, perché era loro “amico”. La gente vorrebbe che sia dichiarato Santo e, secondo me, hanno ragione perché parlava sempre di amore e di rispetto per tutti gli uomini, indipendentemente dal colore della pelle o dalla religione: come insegnava Gesù. E’ stata una cerimonia solenne che si ricorderà nei libri di storia e io, che ne sono stato testimone, sarò felice di raccontarlo ai miei figli. Questo è l’avvenimento più importante del Secolo.(De Meo Enrico: 1^media A)

Non sono potuto andare a Roma
Oggi 8 Aprile è stato un giorno molto importante perché ci sono stati i funerali del Grande Papa Karol Wojtyla. Io, non potendo recarmi a Roma, ho seguito i funerali tramite la televisione. Ho visto un’immensa folla di persone che occupava la Piazza S. Pietro e tante altre come: piazza del Popolo, S. Giovanni, S. Paolo e S.Maria maggiore dove si trovavano i maxi schermi per dare la possibilità di assistere alla S. Messa. In piazza S. Pietro c’era la bara del Santo Padre, essa era molto semplice, in legno di cipresso; sul coperchio della bara era sistemato un Vangelo. La piazza sembrava un grande tappeto da dove spuntavano le bandiere di molti gruppi religiosi e molte altre della Polonia. Ai funerali erano presenti i Rappresentanti di tutte le nazioni del mondo e di tutte le religioni. Hanno fatto vedere anche la piazza davanti alla Cattedrale di Cracovia in Polonia: essa era piena di fedeli commossi che pregavano. Finita la Messa la salma del Papa è stata portata in Basilica dove sarà sepolta. Siamo tutti addolorati perché abbiamo perduto un Grande Papa.(Alessandra Pennisi, 1^ media A)

Ciao KAROL!!!
Da poco tempo abbiamo dato l’ultimo saluto al nostro Papa Giovanni Paolo II, alla nostra grande guida Karol Woitila. La “star” dei giovani, il “nonno” dei più piccoli e la manifestazione di Dio in terra per gli adulti. Karol ha lasciato un vuoto dentro i cuori di tutti i suoi figli,ma ha lasciato anche una grande eredità: i giovani, i cosiddetti Papa boys, ragazzi di ogni nazionalità, venuti da ogni parte del mondo per vedere la loro star,la nostra star, che riscuote più successo delle stelle del firmamento cinematografico, dello spettacolo e della musica, quella star che non ha bisogno di cantare, di recitare, ma che arriva ai cuori della gente comune attraverso la parola di Dio, del suo “manager”, che Papa Giovanni Paolo II non ha ma tradito, non ha mai lasciato. Nella mente di ognuno di noi è rimasta indelebile l’immagine di un Papa debole fisicamente, ma forte nello spirito, supportato dal crocifisso che, spesso, durante le sue omelie Egli stringeva forte tra le mani come un sostegno, perché per il nostro Papa, Dio, Gesù, la Madonna erano il sostegno più solido. Molte generazioni ricorderanno Karol per tutto quello che negli anni del suo pontificato itinerante ha fatto: solo lui per la prima volta nella storia ha chiesto perdono per tutti gli errori che la Chiesa ha commesso nei secoli. Karol ha superato le “barriere” del Vaticano per andare in Africa, in Asia, a portare la parola di Dio in paesi che tutto il mondo credeva abbandonati dal Signore e dagli uomini, a gridare ad alta voce:”voi non siete soli,Dio è con voi”. Tutte le città in cui Karol Woitila  andava venivano assalite da migliaia di persone, di giovani che percorrevano chilometri  per il loro Papa, che gridava a voce alta e con fermezza AMEN, nonostante le sue gravi e precarie condizioni fisiche. Di  fronte alle atrocità commesse dai figli di Dio, dai suoi figli, Karol non usava armi, usava solo la parola di Dio e pregava affinché tutte le atrocità della guerra finissero. Adesso il nostro Papa ci guarda e ci protegge dall’alto e prega ancora per il nostro mondo, ci mancherà tantissimo,ma sarà sempre nei nostri cuori. Grazie Karol. (Martina Sciuto)

Il Papa dei giovani, il Papa di tutti
La morte di Giovanni Paolo II è stato uno degli eventi che ha lasciato un segno indelebile nella storia dell’umanità. Al suo funerale hanno partecipato capi di stato, delegazioni di tutto il mondo e milioni di persone tra cui vi erano anche moltissimi giovani ai quali è andato il suo ultimo pensiero e le sue ultime parole: ringraziandoli, perché Egli li aveva cercati ed essi erano accorsi in massa a sostenerlo, con la loro fede e preghiere, durante la sua personale via crucis. La messa in suo suffragio è stata d’inaudite proporzioni; anche dopo la morte, Giovanni Paolo II è stato in grado di scardinare tradizioni radicate nella chiesa: basti pensare a tutti gli esponenti delle varie confessioni religiose che hanno voluto dare l’ultimo saluto a questo grandissimo uomo che ha fatto tanto per gli altri ricevendo, alla fine, grande dimostrazione di affetto tanto da essere considerato  un familiare o, addirittura, un Padre da parte dei fedeli. Le migliaia di credenti, presenti in piazza San Pietro, hanno subito riconosciuto nel papa la figura di un santo, tanto da chiederne la santificazione anche grazie alle parole pronunciate dal cardinale Ratzinger nella sua omelia in ricordo del nostro Santo Padre: “Possiamo essere sicuri che il nostro amato Papa sta adesso alla finestra della casa del Padre, ci vede e ci benedice”. Queste parole hanno provocato un grande emozione nella folla che ha iniziato ad applaudire. Non ci dimenticheremo mai del nostro carissimo Papa, che ha guidato la chiesa per ben 27 anni e che ha attratto a se migliaia di giovani che avevano capito come questo papa avrebbe rinnovato profondamente la chiesa, rendendola più moderna e adatta alla nuova società del XXI secolo.(Alaimo Salvatore)

Un Papa portatore e difensore dei valori
La morte del Papa ha profondamente scosso una grande quantità di persone, sia di fede cattolica che non credenti o di altre religioni; sia giovani, che anziani e adulti. Per molti è stato come perdere un parente o una persona cara e, sicuramente, per noi cattolici è venuta meno una guida indispensabile al nostro cammino. Questa grande emozione collettiva è stata testimoniata dalla grande affluenza di fedeli che, nelle scorse settimane, si sono recati a Roma per rendere l’estremo omaggio alla salma del Pontefice per motivazioni differenti ma tutte parimenti valide e plausibili. Giovanni Paolo II ha modificato profondamente il contesto storico molto teso dei primi anni del suo Pontificato, il modo della Chiesa e del Pontefice stesso di rapportarsi con i fedeli e  in particolare con i giovani. Né va trascurata la sua apertura ai media, la sua costante ricerca di un dialogo tra le diverse confessioni religiose e il contributo determinante che Egli ha dato al superamento dei regimi totalitari e la sua lotta per le libertà personali. È però rimasto sempre irremovibile su aspetti fondamentali della fede cattolica, come la difesa della vita sin dal suo inizio, e ha sempre invitato i giovani ad essere forti nel rimanere integri nella propria fede rifiutando i condizionamenti spesso negativi della società contemporanea. In questi giorni, sono tornate alla mente di molti di noi, alunni del Leonardo, le immagini e le emozioni provate durante l’udienza del Papa con gli studenti delle scuole Lasalliane  per il trecentesimo anniversario dall’arrivo dei Fratelli Lasalliani in Italia, emozioni che rimarranno a lungo nei nostri animi. È, infine, auspicabile che l’esempio di vita del Santo Padre possa illuminare e rafforzare nella fede tutta la gente che si è recata a Roma per rendere omaggio alla sua salma e che tutti noi possiamo mantenere nei nostri cuori gli insegnamenti che questo grande Uomo ci ha dato ed imitare la sua fede e dignità che non lo hanno mai abbandonato, anche nella sofferenza e nella morte. Che la sua vita e i suoi anni di Pontificato guidino la nostra società in questi momenti di importanti scelte in materia di difesa della vita e ci aiutino a non scendere mai a compromessi rinunciando ai nostri ideali.(Antonio Zuccaro)

“Arrivederci” Giovanni Paolo II
“Se mi sbaglio mi corrigerete”, è così che Karol Wojtyla, eletto papa il 16 ottobre 1978, con il nome Giovanni Paolo II, inizia il suo cammino di successore di Pietro. Il suo cammino è, infatti, iniziato e si è concluso nella sfera di un’assoluta umiltà, caratteristica che certo a un uomo, guida della cristianità del mondo intero, non deve venir meno. Sì, purtroppo, si è proprio concluso, ed è a distanza di ancora pochi giorni, che tutti noi possiamo considerarci orfani di un padre, prima di tutto spirituale e non solo. Infatti, è troppo restrittivo definire Giovanni Paolo II solo con l’appellativo di Papa; sono tanti gli attributi con cui egli è stato definito: Papa amico, Papa giovane, Papa del dialogo… Ma forse più particolare tra tutti è “Papa globe-trotter”. Karol Wojtyla ha realizzato infatti un pontificato all’insegna dei viaggi, se ne contano addirittura centoquattro. Ha viaggiato per portare la parola di Dio, ma anche per promuovere la pace e la giustizia, contro la violenza, per la necessità di rafforzare un ordine internazionale basato sul multilateralismo, portando anche a compimento una funzione che non ci saremmo mai aspettati, quella di mediatore politico (ricordiamo l’incoraggiamento all’allargamento dell’UE all’est, l’appoggio per l’abbattimento del muro di Berlino, il tentativo e la riuscita dell’unificazione dell’oriente europeo all’occidente, facendo così sgretolare il comunismo europeo). Non ha mai voluto rinunciare a incarnare il ruolo di profeta itinerante, nonostante il divieto dei medici che continuavano, invano, a suggerire lui riposo, affrontando con tutte le sue forze la realtà che si poteva scorgere in ogni angolo del mondo. Il suo messaggio d’amore  si è levato alto ed egli stesso ha affermato: “Amare da cristiani è fare perno su Dio attraverso la persona di Cristo e donarsi agli altri in atteggiamento di disponibilità, di accoglienza, di aiuto.(…) Amando sul serio, acquisterete l’intelligenza e la cultura dell’amore, la correttezza nel vedere le esigenze e la concretezza di donarsi. Vi confesso con semplicità che provo vero turbamento per il futuro del mondo quando noto generazioni giovani incapaci di amare veramente o che riducono il loro donarsi allo scambio di gratificazioni fra eguali”. Piegato nel corpo, ma non nello spirito era diventato ormai un'icona della sofferenza quasi a costringere il mondo edonista a guardare la fragilità dell'essere umano. E’ per questo che il suo rapporto con il mondo intero è stato modello per tutti; il suo senso dell’umorismo ha saputo raggiungere il cuore di tutti ma soprattutto di noi “sentinelle del mattino” a cui Giovanni Paolo II ha rivolto il suo ultimo sguardo, prima di affacciarsi non più alla finestra degli appartamenti vaticani, ma a quella con un panorama ben più vasto, i cui vetri non si chiuderanno più: quella di Dio. (Regina Fichera)

Non ti dimenticheremo
 
***Addio al Papa buono, che ha cercato di unire il mondo intero, tutte le religioni, che ha sconfitto il nazismo e il comunismo… ha fatto tante cose, hai amato tutti, ma soprattutto noi giovani. “Non ti dimenticheremo mai, ti vogliamo bene!"  (Paola Campagna)
 *** Il nostro caro Papa Karol diceva che noi giovani siamo il sale della vita, ci ha invitato a spalancare le porte a Cristo e ha dato un senso alla nostra esistenza. Caro Papa dei giovani, che hai creduto in noi non ti dimenticheremo mai! (Marta Cappello)
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Addio ad una persona speciale. In ospedale ha detto: "Io vi ho cercato e ora siete venuti a cercare me". Fino all'ultimo ha creduto in noi giovani chiamandoci "speranza del futuro". Ora gli voglio dire: "arrivederci, grazie" per aver reso la nostra vita migliore! Grazie per aver dato nuovamente un senso ai nostri giorni, per aver risposto al grido di aiuto di quei popoli della Terra che, oppressi, piangevano invocando aiuto e tu caro padre hai risposto a quel grido di dolore. Ora, finalmente, anche tu hai trovato la pace che tanto cercavi. Addio, ti voglio bene! (Alessia Leonardi)

Un evento che ha fermato il mondo
Sabato sera... Ma stavolta non è un sabato di festa. Un uomo lascia questa terra... Ma non è un uomo qualunque. Quest'UOMO in 26 anni ha compiuto i più grandi gesti della storia. Ha abbattuto mura, si è rivolto ai "potenti" puntando loro contro il dito indice in segno di ammonizione, ha stretto la mano di migliaia di persone di ogni credo o etnia. Ha dedicato la sua opera ai ragazzi, quei ragazzi che non reggevano più il peso di un'etichetta che recita: "gioventù bruciata". Li ha fatti risorgere dalle ceneri come Sentinelle del Mattino, li ha resi protagonisti della Storia come Sale della Terra e guida dei popoli come Luce del Mondo. Una persona, una mente, un cuore che sotto il segno della Croce è riuscito a mobilitare, in pieno agosto, 2 milioni di giovani. Altro che gioventù bruciata... "Se sarete quello che dovete essere, porterete fuoco in tutto il mondo!". Ha abbattuto qualsiasi ostacolo e confine, ha raggiunto e superato le più impensabili mete, dalle cime innevate del monte più alto alla porta di Brandeburgo... Non si è fermato mai, è caduto e si è sempre rialzato portando il peso della sua croce, quella croce che fino all'ultimo venerdì santo stringeva con passione tra le mani. Un Papa antiproiettile. E fino all'ultimo ha dimostrato l'alto valore catartico della sofferenza, prima a Lourdes infermo tra gli infermi, poi dalla sua lontanissima finestra che, quando apriva i battenti, era talmente vicina alla piazza da far commuovere ogni credente... cristiano o meno. Un Papa che comunica fino all'ultimo, che comunica anche senza parlare, con un gesto di stizza che pietrifica chi sta ascoltando il suo amarissimo silenzio. Un Papa che esorta e ringrazia finché ha la coscienza per farlo, lucido fino all'ultimo respiro... "Vi ho chiamato e siete venuti... Vi ringrazio...". Un sussurro che per un attimo ripercorre l'arco di 26 interminabili anni. Un uomo... ma quale uomo... un santo che ha chiuso un secolo e ha aperto un millennio. Insomma, un mito. Un sabato sera raccolto. Niente musica nella mia auto. Solo i singhiozzi e i silenzi di una piazza dalla stazione di Radio24. E all'improvviso un pensiero mi sfiora la mente e capisco tutto. Mi sbagliavo, questo sì che è un sabato di festa... "Sai a cosa stavo pensando?" "A cosa?" "Riesci ad immaginare cosa è successo stasera, lassù in Cielo, alle 21:37?" (Salvo Fallica, ex alunno)

Non ci lascerai mai
“Ho fatto conoscere il tuo nome agli uomini che mi hai dato dal mondo. Erano tuoi e li hai dati a me ed essi hanno osservato la tua parola. Ora essi sanno che tutte le cose che mi hai dato vengono da te, perché le parole che hai dato a me io le ho date a loro; essi le hanno accolte e sanno veramente che sono uscito da te e hanno creduto che tu mi hai mandato. Io prego per loro; non prego per il mondo, ma per coloro che mi hai dato, perché sono tuoi. Tutte le cose mie sono tue e tutte le cose tue sono mie, e io sono glorificato in loro. Io non sono più nel mondo; essi invece sono nel mondo, e io vengo a te. Padre santo, custodisci nel tuo nome coloro che mi hai dato, perché siano una cosa sola, come noi” (Gv 17, 6-11). Santo Re della Vita, Tu gli ispirato ogni azione, Tu gli hai donato la grazia della Croce, Tu gli hai infuso la forza di vincere le sofferenze. Accompagnalo ancora o Signore, affinché lui ti incontri presto. Io ti prego, o Buon Pastore, accogli nella pienezza della Vita il nostro fratello, il nostro amico, il nostro Papa, il nostro Karol. (Erik Iudica, ex alunno)

Spalancate le porte a Cristo!
Nelle televisioni, nelle radio, nei giornali e addirittura negli sms sono state spese tante parole... E se solitamente io sono contrario a queste forme maniacali, per questa occasione ho visto e provato qualcosa di diverso. E' bello ricordare un proprio amico, è bello ricordare un amore passato, è bello provare nel cuore sentimenti passati, far riaffiorare vecchie e nostalgiche emozioni... E' stato bellissimo rivivere il Pontificato del Papa attraverso vecchie riprese, lungo tutti i suoi viaggi fino ad arrivare alle sconvolgenti e mistiche GMG. E' stato bello commuoversi davanti alla tv, così... tranquillamente... insieme alla tua famiglia, vedere commuoversi anche loro... Per noi ventenni è stato l'UOMO... La figura che ha solcato e accompagnato la mia FEDE ADOLESCENZIALE rendendola forte come oggi. Svegliarsi per 20 anni la domenica, fare colazione con la tv accesa e piazza S. Pietro gremita per la consueta S. Messa (centinaia di beatificazioni e canonizzazioni), ascoltare l'Angelus del Santo Padre alla finestra... chi potrà mai dimenticare... Oggi il suo respiro non è più tra noi, ma ho imparato che non è il contatto materiale quello che conta... ma il nostro cuore. Sono felice che tutto il mondo abbia vegliato su lui durante la sua agonia e abbia scoperto che la Vita è bella se "interpretata" con cuore puro e credente. Sono felice che molti giovani abbiano scoperto la forza della parola e del messaggio del Signore. Anche a questo è servito il sacrificio del Santo Padre. Sempre con me nel cuore quel rimbombo assordante: NON ABBIATE PAURA. SPALANCATE LE PORTE AL SIGNORE...
Chissà in Cielo quale meraviglia quella notte di Sabato... (Lorenzo Cutore, ex alunno)

Giovanni Paolo II "il GRANDE"
UOMO per  l’uomo, AMORE per amare, CUORE per comprendere, VERITA’ impavida, FORZA inesauribile, LIBERTA’ senza confini, BONTA’ incommensurabile, DONO  sublime, SORRISO inestinguibile, FRATELLO,AMICO,PADRE unico, SPIRITO giovane, TENEREZZA dei bambini, SGUARDO penetrante, MANO che si protende, PROFETA senza frontiere, COSTRUTTORE di pace, SPERANZA dei popoli, TESTIMONE della fede, FIGLIO tutto di Maria, ROSARIO senza sosta, PROFUMO di vita nuova, VANGELO vivente, CRISTO sulla terra, VUOTO incolmabile, SOLE intramontabile. GRAZIE infinito: PAPA WOJTYLA. (prof. Antonino Schilirò)

Missionario del mondo
La morte del Papa avvenuta il 2 Aprile alle 21:37 ha lasciato in tutti un senso di vuoto e di disorientamento. Lui immagine in terra di Cristo e testimonianza vivente della cristianità e di cristianità, ha dato al suo pontificato e al mondo una direttiva precisa: "Non abbiate paura! Aprite, anzi spalancate le porte a Cristo". Non un 'innovatore', né un 'conservatore', ma solo Apostolo di Pietro che ha fatto del suo sacerdozio prima e del suo pontificato dopo, una missione tesa al perseguimento della salvezza spirituale dell'uomo. Egli ha inteso il suo ruolo di Capo della Chiesa come quello di un moderno missionario che va in tutto il mondo a predicare il Vangelo, con rinnovato ardore come "costruttore di pace" per la salvezza dell'umanità. Forte di una esperienza personale straordinaria che lo ha portato dal lavoro in fabbrica come semplice operaio, agli studi clandestini in seminario sotto l'oppressione di un regime nazista prima e comunista dopo, dall'attentato alla lenta e inesorabile malattia, ha parlato all'umanità tutta, forse come nessuno mai in questo secolo era riuscito a fare, con tanta energia e carisma. Ha parlato ai malati, ai carcerati, ai perseguitati, alle donne e in modo particolare ai giovani che lo hanno sempre accompagnato nei suoi viaggi, nelle GMG e nelle ore della sofferenza. Lo ricorderemo sempre senza falsi sentimentalismi come l'uomo che col suo pontificato ha cambiato la storia dell'umanità accompagnando la Chiesa nel nuovo millennio, rimanendo fedele alla dottrina secolare del Vangelo di Cristo. (prof.ssa Sandra Galizia)

"Quello è buono come il Papa”
Qualche giorno dopo la morte del Papa, un bambino dell'asilo, osservando un religioso che passava, gridò al suo papà: "Quello è buono come il Papa". Questo accostamento per bocca di un innocente bambino è molto interessante. Per noi religiosi è un programma di vita. Giovanni Paolo II è passato in questo mondo e lo ha riempito con la sua bontà con le sue opere di bene: ha avuto idee grandi ed ha lasciato nel mondo una scia luminosa. E' un esempio per tutti, ha evangelizzato il mondo e lo ha potuto fare perché era innamorato di Maria: "Totus tuus" era il suo motto. E Maria lo ha aiutato a sviluppare un amore personale con Dio, con tutte le creature umane, con tutte le altre religioni. Ha avuto il coraggio di chiedere perdono, additando a tutti la forza che ci dà Gesù se lavoriamo insieme a Lui: "Aprite le porte a Cristo!”. Perché Lui è il nostro salvatore e Signore. Ci ha esortato ad invocare i doni dello Spirito Santo a fidarci della sua guida, della sua forza e della sua luce. Il Papa da poco scomparso ha fatto sentire sul mondo il respiro di Dio e ci ha convinto a testimoniarlo senza paura: "Non abbiate paura". Per tutto questo, alla sua morte, ci siamo sentiti più poveri, ma anche più forti. Dal Cielo ci aiuterà e noi sentiamo intimamente la convinzione  che potente sarà la sua protezione. Il Papa ci ha lasciato infine un impegno solenne: la recita del S. Rosario, perché riscoprire il Rosario significa immergersi nella contemplazione del mistero di Colui che “è la nostra Pace" Non si può dunque, recitare il Rosario senza sentirsi coinvolti in un preciso impegno di servizio alla pace.(Fr. Saturnino)