ISTITUTO "LEONARDO DA VINCI"

Via G.B. de La Salle, 12  95126 Catania  tel 095/33.81.10  fax 095/7335478

 

L'ISTITUTO "LEONARDO DA VINCI"

diretto dai

Fratelli delle Scuole Cristiane

è una comunità Educativa composta di educatori religiosi e laici che, in piena sintonia con le famiglie degli alunni, si propone la formazione integrale della personalità umana e cristiana dei giovani.

Il Progetto Educativo che il Leonardo promuove e realizza si ispira alla tradizione trisecolare della Scuola Lasalliana fondata nel 1682 dal santo pedagogista

Giovanni Battista de La Salle

Vedi, qui sotto, il testo completo del
Progetto Educativo della Scuola Lasalliana
Presentato dell'Ufficio Scuola
Dei "Fratelli delle scuole Cristiane"

Fortiter

ac

Suaviter

Le caratteristiche

di un'autentica "scuola lasalliana" sono, oggi come allora:

Grande attenzione alla "persona" dell'alunno, considerato come il protagonista del fatto educativo.

Spirito di comunità e di fraternità, camminando "insieme e per associazione".

Offerta di una "scuola di qualità" nella prospettiva di una "cultura della cultura".

Scuola "cattolica" che pone attenzione alle domande e risposte fondamentali dell'uomo in dimensione di trascendenza.

Apertura all'altro e solidarietà al diverso, al più bisognoso, all'ultimo.

La "Missione" lasalliana dell'educazione "condivisa" da Fratelli, docenti laici e genitori.

Sulle orme e in ascolto del La Salle.

Fratelli delle Scuole Cristiane

UFFICIO SCUOLA

PROGETTO EDUCATIVO

della

SCUOLA LASALLIANA

a cura di

Fratel SECONDINO SCAGLIONE

Ispettrice ALDA BARELLA

 

Affido il PROGETTO EDUCATIVO della SCUOLA LASALLIANA in Italia a tutti Voi, Fratelli, Docenti, Famiglie, Alunni, Exalunni, Amici di tutte le componenti della Famiglia Lasalliana.

Ringrazio tutti per la collaborazione, ma in particolare Fratel Secondino Scaglione e Alda Barella per l'intelligenza, il cuore e il lavoro messi a disposizione per " rileggere" i documenti e le esperienze degli ultimi vent'anni, dall'edizione delle precedenti Linee Programmatiche della Scuola Lasalliana, alle moltissime osservazioni scritte giunte dagli organismi collegiali delle istituzioni lasalliane e da singoli docenti, Fratelli e Laici.

L'Ufficio Scuola programmerà le azioni successive per fare in modo che in tutte le Istituzioni Lasalliane si sviluppi e si rafforzi una progettualità, che vada di pari passo alle riforme e alla nuova presenza della scuola cattolica nella società, alla luce dei prossimi sviluppi legislativi.

Il PROGETTO EDUCATIVO della SCUOLA LASALLIANA è un passo essenziale per riprendere tutta la programmazione educativa della scuola, ai diversi livelli e nei molteplici aspetti, e proiettarla verso l'impegno educativo dei Lasalliani nel 2000.

A questo compito, al servizio educativo dei giovani, abbiamo dedicato la nostra vita e siamo ancora oggi entusiasti della scelta fatta. Maria SS. e S. G. B. de La Salle custodiscano la nostra volontà.

Roma 19 febbraio 1999

PROGETTO EDUCATIVO

DELLA SCUOLA LASALLIANA

Il Progetto educativo della scuola lasalliana intende riaffermare la volontà dei Fratelli delle scuole cristiane di operare per la presenza e il significato della scuola lasalliana in Italia, anche nell'attuale congiuntura storica, non priva di difficoltà, che viviamo ogni giorno.

Coniugando gli apporti della prassi e tradizione lasalliana con le acquisizioni delle moderne scienze umane e degli approcci scolastici, il progetto offre la sintesi dei vari momenti di vita della nostra scuola. Per questo è destinato ad essere punto di riferimento per i protagonisti e fruitori del nostro servizio educativo: dirigenti, docenti, alunni, genitori ed ex-alunni potranno considerarlo una comune piattaforma di partenza per realizzare una scuola di qualità. Suo scopo non è di cristallizzare il vissuto della nostra scuola, ma piuttosto di segnare un punto di arrivo, che è anche punto di partenza verso l'acquisizione di capacità di ascolto e di risposta alle interpellanze dei giovani e delle famiglie.

PROGETTO EDUCATIVO

DELLA SCUOLA LASALLIANA

Le istituzioni lasalliane, fin dalle origini, hanno operato nell'ambito dell'educazione cristiana secondo il carisma ispirato da Dio al loro fondatore, S. G. B. de La Salle.

I Fratelli delle Scuole Cristiane dedicano la loro opera all'educazione degli alunni soprattutto nel campo della scuola, riconoscendosi testimoni e depositari del carisma di cui percepiscono tuttora la validità, l'interesse e l'attualità, al servizio dei giovani, della Chiesa e della società.

Nel 1986 un gruppo di Lasalliani dell'area europea, impegnati a diverso livello nell'insegnamento, ha operato un approfondimento sull'identità della scuola lasalliana tracciandone le linee programmatiche essenziali e i punti obbligati di riferimento del progetto educativo. Tali linee, ribadite dal Superiore Generale F. John Johnston nei convegni di Strasburgo (1994) e Chianciano (1997), sono:

·       la fede e lo zelo, con riferimento alla centralità di Cristo, come specificità dell'insegnante lasalliano;

·       la preparazione per l'inserimento nella vita con la ricchezza della persona e le abilità professionali acquisite;

·       l'autonomia attraverso opportunità didattiche che stimolano la ricerca, la creatività e le capacità critiche;

·       la crescita del senso di responsabilità, grazie alla libertà e alla disciplina che favoriscono la consapevolezza;

·       la partecipazione di tutte le componenti, aperta a un dialogo serio e fattivo.

I Fratelli e i collaboratori laici nella scuola:

1. sono attenti alle istanze giovanili

2. soprattutto dei poveri e dei deboli

3. operano comunitariamente

4. in un clima di fraternità

5. perché la scuola funzioni bene

6. realizzano il ministero educativo

7. nella Chiesa

8.     con fedeltà creativa al carisma di S. G. B. de La Salle.

Sono questi i punti programmatici che caratterizzano l'identità della scuola lasalliana.

1.   Attenti alle istanze giovanili

La prima preoccupazione di chi si dedica all'insegnamento è impegnarsi a conoscere gli alunni e discernere bene come comportarsi con ognuno di loro .                    (De La Salle, Méditations, 33, 1)

La pedagogia lasalliana stimola la comunità scolastica ad essere attenta alle personalità in divenire, a calibrare il percorso formativo alle esigenze concrete, espresse o anche solo percepite e ad operare affinché i giovani siano stimolati a sviluppare al massimo le loro potenzialità.

Ciò significa conoscenza individualizzata degli alunni e quindi:

·       organizzazione degli orari e dei programmi per consentirne l'osservazione personalizzata;

·       inserimento di attività (di laboratorio, sportive... e anche non strettamente scolastiche) per favorire contatti diretti non mediati da problematiche di apprendimento e di valutazione;

·       promozione di un efficace coordinamento nell'ambito degli organismi di gestione didattica per un continuo e proficuo interscambio di osservazioni.

Tale obiettivo può essere raggiunto solo attraverso una sinergia di elementi personali e istituzionali che impegna:

                        ·       gli educatori

·       ad accogliere con rispetto gli alunni, con le loro debolezze e aspirazioni;

·       ad aprire con discrezione la conoscenza al di là dell'ambito puramente scolastico, per percepire l'ambiente familiare e sociale in cui vivono, le amicizie, i limiti e le aspirazioni, le esigenze di formazione e conforto;

·       ad operare, confidando nella possibilità di crescita e di sviluppo, per:

*      guidarli a conoscere meglio se stessi, chiarire insieme il senso, le opportunità e i limiti delle esperienze e delle crisi;

*      condurli a scoprire il valore della solidarietà e dell'impegno sociale e religioso;

o        dare la certezza di essere ascoltati e capiti nella loro unicità.

                 ·         le istituzioni

ad attivare un'organizzazione che consenta all'alunno di essere protagonista consapevole del processo formativo e condotto ad assumere le proprie responsabilità, avvalendosi in particolare di:

·       modalità che privilegiano la lezione partecipata per favorire i contributi personali, pur senza trascurare l'informazione che è la base del sapere;

·       scelte che sollecitano le attitudini e il "già noto" in campo cognitivo, relazionale e spirituale;

·       metodologie attive in grado di individuare le potenzialità intellettuali e le capacità espressive;

·         relazioni educative di sostegno e di supporto.

·         l'ambiente scolastico

a divenire centro di vita e luogo in cui gli alunni:

·       vivono positivamente la loro esperienza scolastica;

·       si trovano a loro agio;

·       possono liberamente esprimersi,

realizzando un'efficace comunità educativa che si avvale anche delle competenze degli organi collegiali.

2. Soprattutto dei poveri e dei deboli

È vostro dovere istruire i poveri. Usate grande tenerezza nei loro riguardi e superate la riluttanza che potrebbe suggerirvi di preferire i ricchi. Gesù considera fatto a sé il bene operato per i poveri.                                                                 (De La Salle, Méditations, 130, 1)

Debolezza e povertà devono essere interpretate e vissute all'insegna dei tempi: il termine povertà assume, oltre alla valenza che riguarda le difficoltà economiche, altri aspetti non meno preoccupanti come:

·       indifferenza per i valori religiosi,

·       povertà affettiva,

·       ansia per il futuro,

·       noia e solitudine,

·       sopravvalutazione del sesso,

·       adesione acritica ai valori dominanti nella società,

·       difficoltà ad orientarsi nell'informazione,

·       relativismo dei valori,

·       impegno velleitario di parole e non di opere,

·       culture egemonizzanti,

·       crisi della famiglia.

Pertanto le istituzioni lasalliane, gratuite nei sistemi in cui l'autorità pubblica riconosce la validità dell'opera dei Fratelli, si adoperano nell'attuale situazione italiana per:

·       promuoverne l'accesso a quanti intendono avvalersi della scuola lasalliana;

·       facilitare l'iscrizione creando condizioni favorevoli (borse di studio, premi...) per le famiglie in difficoltà;

·       adottare opportune metodologie didattiche: pedagogia per obiettivi, ritmi personalizzati, attenta osservazione del progresso...;

·       organizzare spazi e tempi per assicurare la massima possibilità di interventi di sostegno, di recupero e di studio guidato;

·       creare tra gli alunni un clima di fraternità che supera una sterile competitività al servizio della solidarietà.

3. Operano comunitariamente

Per realizzare le finalità della scuola, i Fratelli favoriscono la collaborazione e il mutuo arricchimento tra i membri della comunità educativa. Aiutano ciascuno,alunni, genitori, educatori, sacerdoti, ex-alunni e amici ad assolvere il proprio ruolo specifico.          (Regola F.S.C. 1987, 17 b).

 

De La Salle ha costituito un gruppo stabile e motivato di Fratelli associati e consacrati a Dio per offrire l'istruzione e l'educazione cristiana degli alunni.

Tale compito oggi può essere assolto attraverso l'opera congiunta di religiosi e laici che collaborano, ciascuno nel proprio ruolo e con specifiche competenze, alla promozione umana, cristiana, sociale e culturale dei giovani.

La comunità educativa quindi:

·       ha il suo nucleo centrale nella comunità religiosa dei Fratelli che offrono una testimonianza evangelica dedicando vita, intelligenza, energie al servizio dei alunni secondo il carisma del La Salle, di cui sono cuore e memoria;

·       trova collaborazione nei laici, titolari di specifiche competenze educative e didattiche, che si impegnano a svolgere la propria missione nelle istituzioni lasalliane condividendo i principi ispiratori del progetto educativo;

·       vede nei genitori, titolari del diritto-dovere non delegabile di provvedere all'educazione dei figli, interlocutori privilegiati per sostenere le scelte in campo educativo;

·       considera gli alunni come protagonisti del processo formativo, chiamati a partecipare alla vita dell'istituzione attraverso l'impegno nello studio, la presenza alle diverse attività, l'assunzione di responsabilità nell'assolvere i loro compiti e prepararsi all'inserimento nella società;

·       sollecita gli ex-alunni a partecipare in modo fattivo alla vita delle istituzioni, anche attraverso le competenze professionali specifiche;

·       stimola quanti si identificano nella pedagogia e nella spiritualità lasalliana a collaborare, ciascuno secondo il proprio carisma, all'opera educativa.

4. In un clima di fraternità

Se usate con gli alunni la fermezza di un padre, per sottrarli al male, dovete pur usare la tenerezza di una madre per affezionarli a voi, per fare loro tutto il bene possibile. (De La Salle, Méditations, 101, 3)

Il clima fraterno è il fondamento della pedagogia lasalliana che, su precisa indicazione del La Salle, rifiuta l'autorità fondata sulla forza del potere e poggia i suoi principi sulla capacità di giungere a "toccare il cuore degli alunni" (De La Salle), sul dialogo e sulla disciplina condivisa.

La fraternità si manifesta nello spirito comunitario in cui ciascuno, secondo le competenze e il ruolo, condivide talenti, valenze, risorse, ma anche preoccupazioni: è una conquista che tocca i rapporti tra le varie componenti della comunità scolastica.

 

Gli educatori sono chiamati ad uno stile di vita che va al di là del tempo strettamente scolastico e si manifesta attraverso:

·       gesti di fraternità: vicendevole aiuto e comprensione, leale trasparenza nei rapporti umani, piccoli gesti quotidiani di attenzione alle persone;

·       atteggiamenti di solidarietà: sostegno nelle difficoltà e nelle debolezze;

·       momenti di condivisione e gioia comunitaria;

·       generosità nel perdono.

 

Inoltre verso gli alunni la fraternità si esprime nel:

·       capirne le peculiarità rispetto al mondo adulto;

·       privilegiare l'educazione preventiva che permette di svolgere l'attività educativa con la comprensione e l'incoraggiamento e non semplicemente con interventi correttivi;

·       accompagnarli e sostenerli nelle conquiste e negli insuccessi.

Fra gli alunni la fraternità non deve ridursi a cameratismo, ma viene sollecitata attraverso appropriate modalità di intervento:

·       promozione del lavoro di gruppo che favorisce l'aiuto e il rispetto reciproco;

·       stimolo alla sana emulazione che suscita operosità e creatività;

·       sollecitazione al senso di responsabilità con l'assegnazione di compiti adeguati all'età;

·       proposta di progetti di azione pedagogica gestiti dagli alunni.

 

5. Perché la scuola funzioni bene

Sono lieto che la vostra scuola funzioni bene e abbia un buon numero di alunni: preoccupatevi di istruirli bene. (De La Salle, Lettres, 52, 20)

Il Progetto Educativo si richiama alla fondamentale raccomandazione che La Salle ripeteva ai suoi collaboratori e che oggi si esprime con il termine "scuola di qualità".

Per raggiungere tale obiettivo ed essere dinamica, la scuola deve assumere decisioni in tutti i settori operativi.

Ai docenti si richiede:

·       coerente organizzazione dei percorsi formativi,

·       efficacia nella comunicazione,

·       effettivo coordinamento didattico,

·       scelta di adeguate modalità di lavoro,

·       individuazione di appropriate metodologie di insegnamento,

·       scelta oculata di strumenti per la verifica dell'insegnamento-apprendimento, dei processi e dei progressi,

·       correttezza di stile nei rapporti con i giovani, le famiglie e l'ambiente.

Condizione essenziale per il buon funzionamento dell'istituzione scolastica è l'impegno costante e responsabile di tutti i docenti che mettono a disposizione, in un dinamismo coinvolgente, le risorse spirituali, umane e professionali.

 

In particolare si richiede:

·       aggiornamento personale e collegiale delle competenze didattiche,

·       attenzione continua alla ricerca pedagogica ed alle sue realizzazioni,

·       coordinamento sistematico per una effettiva integrazione disciplinare,

·       condivisione di esperienze in sessioni di formazione permanente.

Il capo d'Istituto ha il compito di "leader" nel funzionamento dell'istituzione scolastica e di mediatore nelle difficoltà.

Pertanto è sua cura:

·       sfuggire alla tentazione dell'accentramento;

·       individuare i responsabili di alcune funzioni, valutandone le attitudini;

·       ascoltare e meditare anche sulle critiche;

·       dissipare i malintesi;

·       essere attento a mantenere l'equilibrio tra i diversi gruppi che compongono la comunità educativa.

Inoltre deve:

·       vigilare sul puntuale assolvimento degli obblighi istituzionali;

·       organizzare la vita della scuola in conformità alle disposizioni vigenti;

·       avvalersi di un sistema di informazione efficace;

·       tenere contatti con l'ambiente circostante per proporre attività interessanti e utili alla formazione degli alunni;

·       definire modalità valide a pubblicizzare l'istituto;

·       accogliere e proporre innovazioni;

e infine, come responsabile della politica educativa, è tenuto a:

 

·       fornire puntuali informazioni;

·       saper percepire le difficoltà;

·       individuare le esigenze strutturali ed operare per realizzarle.

In particolare nei confronti delle famiglie è sua cura:

·       dare un'immagine positiva della scuola fin dal primo contatto:

*      accoglienza cordiale,

*      linguaggio trasparente,

*      procedure semplici;

·       organizzare opportunamente gli orari di incontro con i docenti, gli alunni e le famiglie;

·       curare la puntuale informazione sull'andamento scolastico e sulle scelte di "politica scolastica".

 

6. Realizzano il ministero educativo

Nell'esercizio del vostro ministero, non portate invano il nome di cristiani e di ministri di Dio. Vivete in modo tale da giustificare questi titoli gloriosi. Istruite i vostri alunni con la dedizione e lo zelo che Dio richiede per un ministero così santo. (DeLa Salle, Méditations, 93, 3)

Il ruolo dell'educatore cristiano è un ministero della parola di Dio che consiste nell'annunciare il Vangelo e nel vivere in una comunità di fede.

La comunità dei Fratelli offre testimonianza di:

·       valori umani,

·       vita evangelica,

·       coscienziosità professionale,

·       competenza qualificata.

L'educatore lasalliano persegue l'obiettivo di evangelizzare le intelligenze, proponendo agli alunni una sintesi di vita e fede, aiutandoli a:

 

·       confrontarsi in modo oggettivo con i messaggi della cultura moderna;

·       esprimere giudizi coerenti con una autentica scala di valori;

·       recuperare la dimensione etica e spirituale attraverso la riflessione.

La famiglia:

·       collabora con l'Istituto e la comunità ecclesiale;

·       crea un ambiente in sintonia con la scuola;

·       costituisce un ponte tra scuola e società;

La formazione cristiana richiede:

 

·       creazione e presenza di una comunità di fede,

·       progettazione dei vari cammini educativi,

·       programmazione attenta delle attività mirate allo scopo fondamentale,

·       organizzazione della iniziazione e della formazione lasalliana degli insegnanti.

7. Nella Chiesa

Nel vostro ministero dovete unire lo zelo per il bene della Chiesa e per quello dello Stato. Procurerete il bene della Chiesa rendendo i vostri alunni dei veri cristiani, docili alle verità della fede e agli insegnamenti del Vangelo.                          (De La Salle, Méditations, 130, 1)

 

La scuola lasalliana, come ogni altra scuola cattolica, riceve dalla Chiesa la missione di insegnare e si propone di svolgere uno specifico servizio ecclesiale, specie nella Chiesa locale, come aveva realizzato S. G. B. de La Salle.

 

La missione della scuola lasalliana è di contribuire alla evangelizzazione dei giovani, ma la sua specificità consiste nel saper coniugare:

·       l'educazione umana con l'annuncio di Cristo,

·       il servizio educativo dei poveri con la promozione della giustizia,

·       il successo negli studi con il dinamismo comunitario.

 

Tale missione, promossa da un animatore della pastorale coadiuvato da collaboratori, si estende anche agli adulti che collaborano con l'istituzione: insegnanti, genitori, personale ausiliario, ex-alunni.

La scuola lasalliana realizza la sua missione pastorale con:

·       apertura, disponibilità e capacità di accoglienza,

·       semplicità di stile,

·       spirito di amicizia e di fraternità;

e secondo le categorie che accosta:

·       offre un cammino evangelico diversificato;

·       propone un'educazione umana, una cultura religiosa e una riflessione cristiana sugli avvenimenti quotidiani;

·       mantiene, ove possibile, la connotazione di scuola popolare, accessibile a tutte le categorie di persone che si accostano;

·       presenta un'immagine di sé, aperta ed accogliente, con semplicità e spirito fraterno.

La scuola lasalliana, aperta al servizio della Chiesa locale:

·       stabilisce e mantiene contatti con l'ufficio scolastico e pastorale della Diocesi e con la parrocchia;

·       cura l'effettivo coinvolgimento degli alunni nei diversi organismi ecclesiali, anche in vista della loro partecipazione, al termine degli studi;

·       è disponibile alla collaborazione con sacerdoti e laici impegnati nell'associazionismo e nell'azione apostolica e spirituale;

·       collabora, secondo le possibilità e le occasioni, con le altre scuole cattoliche;

·       sensibilizza la comunità educativa ai problemi delle giovani Chiese, delle Missioni e del Terzo mondo.

8. Con fedeltà creativa al carisma del La Salle

Lo Spirito di Dio ha suscitato nella Chiesa, nella persona di San Giovanni Battista de La Salle, un carisma che anima anche oggi i Fratelli e molti educatori.                                            (Regola F.S.C. 1987, 20)

Nella comunità educativa lasalliana si sta acquisendo la responsabilità comune, sia da parte dei Fratelli sia dei collaboratori, di dover tramandare il carisma sempre attuale del La Salle.

Tale carisma è affidato ai Lasalliani non solo come deposito da custodire, ma come germe da coltivare e far crescere.

La fedeltà alle sue intuizioni non significa mito delle origini, ritorno al passato e fedeltà materiale a prescrizioni, bensì volontà di rispondere alle esigenze di oggi con lo stesso slancio che ha portato La Salle a dare risposte alle istanze del suo tempo.

La fedeltà al presente e l'adeguarsi allo spirito delle origini lasalliane non si escludono, ma si incoraggiano a vicenda per implicita

·       attenzione al presente,

·       memoria del passato,

·       continuità nella speranza.

I nodi essenziali che perpetuano il carisma lasalliano si esprimono nel:

·       procurare agli alunni, specie agli sfavoriti, un'educazione umana, sociale e cristiana, secondo il ministero affidato dalla Chiesa ai Lasalliani;

·       operare per rinnovare la scuola, renderla aperta ai poveri come mezzo di promozione sociale, e annunciare Gesù Cristo come via certa di salvezza;

·       sapersi aprire, oltre che alla scuola - strumento privilegiato dell'azione lasalliana - ad altre forme educative, secondo le necessità della Chiesa e della società;

·       dare risposte adeguate alle nuove povertà

IN SINTESI

L'esperienza vissuta nella scuola lasalliana offre alcune suggestioni, già elencate nel percorso del progetto, che convergono verso l'obiettivo di scuola di qualità: "que l'école aille bien".

Un'istituzione è vincente quando è capace di:

·         valutare periodicamente l'azione scolastica, gli orientamenti, l'incidenza e l'influenza dell'istituzione nell'habitat;

·         migliorare periodicamente il progetto educativo: valutazione, modifiche, nuovi apporti;

·         aiutare gli educatori nella formazione professionale in itinere: acquisizione di tecnologie moderne, condivisione di esperienze, iniziative collegiali;

·         proporre una ricca e mirata informazione pedagogica: pubblicistica, seminari, convegni, prodotti multimediali;

·         avviare nuove soluzioni per l'avvenire, sottraendosi all'immobilismo e alle geometrie prefabbricate, in nome di un'autentica fedeltà al carisma originario, che ha pregnanza di fermenti capaci di essere "lievito evangelico".

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