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L'ISTITUTO
"LEONARDO DA VINCI" diretto
dai Fratelli delle Scuole Cristiane è una comunità Educativa composta di educatori
religiosi e laici che, in piena sintonia con le famiglie degli alunni,
si propone la formazione integrale della personalità umana e cristiana
dei giovani. Il Progetto Educativo che il Leonardo promuove e
realizza si ispira alla tradizione trisecolare della Scuola Lasalliana
fondata nel 1682 dal santo pedagogista Vedi, qui sotto, il testo completo del |
Fortiter ac Suaviter |
Le caratteristiche di un'autentica "scuola lasalliana" sono, oggi come allora:
Grande attenzione alla "persona" dell'alunno, considerato
come il protagonista del fatto educativo.
Spirito di comunità e di fraternità, camminando "insieme e per
associazione".
Offerta di una "scuola di qualità" nella prospettiva di
una "cultura della cultura".
Scuola "cattolica" che pone attenzione alle domande e
risposte fondamentali dell'uomo in dimensione di trascendenza.
Apertura all'altro e solidarietà al diverso, al più bisognoso,
all'ultimo.
La "Missione" lasalliana dell'educazione
"condivisa" da Fratelli, docenti laici e genitori. Sulle orme e in ascolto del La Salle. |
Fratelli
delle Scuole Cristiane UFFICIO
SCUOLA PROGETTO EDUCATIVO della SCUOLA LASALLIANA a
cura di Fratel
SECONDINO SCAGLIONE Ispettrice
ALDA BARELLA Affido il PROGETTO EDUCATIVO della
SCUOLA LASALLIANA in Italia a tutti Voi, Fratelli, Docenti, Famiglie,
Alunni, Exalunni, Amici di tutte le componenti della Famiglia Lasalliana. Ringrazio tutti per la collaborazione,
ma in particolare Fratel Secondino Scaglione e Alda Barella per
l'intelligenza, il cuore e il lavoro messi a disposizione per "
rileggere" i documenti e le esperienze degli ultimi vent'anni,
dall'edizione delle precedenti Linee Programmatiche della Scuola
Lasalliana, alle moltissime osservazioni scritte giunte dagli
organismi collegiali delle istituzioni lasalliane e da singoli docenti,
Fratelli e Laici. L'Ufficio Scuola programmerà le
azioni successive per fare in modo che in tutte le Istituzioni Lasalliane
si sviluppi e si rafforzi una progettualità, che vada di pari
passo alle riforme e alla nuova presenza della scuola cattolica nella
società, alla luce dei prossimi sviluppi legislativi. Il PROGETTO EDUCATIVO della SCUOLA
LASALLIANA è un passo essenziale per riprendere tutta la programmazione
educativa della scuola, ai diversi livelli e nei molteplici aspetti, e
proiettarla verso l'impegno educativo dei Lasalliani nel 2000. A questo compito, al servizio
educativo dei giovani, abbiamo dedicato la nostra vita e siamo ancora oggi
entusiasti della scelta fatta. Maria SS. e S. G. B. de La Salle
custodiscano la nostra volontà. Roma 19 febbraio 1999 PROGETTO EDUCATIVO DELLA SCUOLA LASALLIANA Il Progetto educativo della scuola lasalliana intende
riaffermare la volontà dei Fratelli delle scuole cristiane di operare per
la presenza e il significato della scuola lasalliana in Italia, anche
nell'attuale congiuntura storica, non priva di difficoltà, che viviamo
ogni giorno. Coniugando gli apporti della prassi e tradizione lasalliana
con le acquisizioni delle moderne scienze umane e degli approcci
scolastici, il progetto offre la sintesi dei vari momenti di vita della
nostra scuola. Per questo è destinato ad essere punto di riferimento per
i protagonisti e fruitori del nostro servizio educativo: dirigenti,
docenti, alunni, genitori ed ex-alunni potranno considerarlo una comune
piattaforma di partenza per realizzare una scuola di qualità. Suo scopo
non è di cristallizzare il vissuto della nostra scuola, ma piuttosto di
segnare un punto di arrivo, che è anche punto di partenza verso
l'acquisizione di capacità di ascolto e di risposta alle interpellanze
dei giovani e delle famiglie. PROGETTO EDUCATIVO DELLA SCUOLA LASALLIANA Le istituzioni
lasalliane, fin dalle origini, hanno operato nell'ambito
dell'educazione cristiana secondo il carisma ispirato da Dio al loro
fondatore, S. G. B. de La Salle. I
Fratelli delle Scuole Cristiane dedicano la loro opera all'educazione
degli alunni soprattutto nel campo della scuola, riconoscendosi testimoni
e depositari del carisma di cui percepiscono tuttora la validità,
l'interesse e l'attualità, al servizio dei giovani, della Chiesa e della
società. Nel 1986
un gruppo di Lasalliani dell'area europea, impegnati a diverso livello nell'insegnamento,
ha operato un approfondimento sull'identità della scuola lasalliana
tracciandone le linee programmatiche essenziali e i punti obbligati di
riferimento del progetto educativo. Tali linee, ribadite dal Superiore
Generale F. John Johnston nei convegni di Strasburgo (1994) e Chianciano
(1997), sono: ·
la
fede e lo zelo, con riferimento alla centralità di Cristo, come
specificità dell'insegnante lasalliano; ·
la
preparazione per l'inserimento nella vita con la ricchezza della persona e
le abilità professionali acquisite; ·
l'autonomia
attraverso opportunità didattiche che stimolano la ricerca, la creatività
e le capacità critiche; ·
la
crescita del senso di responsabilità, grazie alla libertà e alla
disciplina che favoriscono la consapevolezza; ·
la
partecipazione
di tutte le componenti, aperta a un dialogo serio e fattivo. I Fratelli
e i collaboratori laici nella scuola: 1.
sono attenti alle istanze giovanili 2.
soprattutto dei poveri e dei deboli 3.
operano comunitariamente 4. in
un clima di fraternità 5.
perché la scuola funzioni bene 6.
realizzano il ministero educativo 7.
nella Chiesa 8.
con fedeltà creativa al carisma di S. G. B. de La Salle. Sono questi
i punti programmatici che caratterizzano l'identità della scuola
lasalliana. 1.
Attenti alle istanze giovanili La prima preoccupazione di chi si
dedica all'insegnamento è impegnarsi a conoscere gli alunni e discernere
bene come comportarsi con ognuno di loro .
(De
La Salle, Méditations, 33, 1) La pedagogia
lasalliana stimola la comunità scolastica ad essere attenta alle
personalità in divenire, a calibrare il percorso formativo alle esigenze
concrete, espresse o anche solo percepite e ad operare affinché i giovani
siano stimolati a sviluppare al massimo le loro potenzialità. Ciò
significa conoscenza individualizzata degli alunni e quindi: ·
organizzazione
degli orari e dei programmi per consentirne l'osservazione personalizzata; ·
inserimento
di attività (di laboratorio, sportive... e anche non strettamente
scolastiche) per favorire contatti diretti non mediati da problematiche di
apprendimento e di valutazione; ·
promozione
di un efficace coordinamento nell'ambito degli organismi di gestione
didattica per un continuo e proficuo interscambio di osservazioni. Tale obiettivo
può essere raggiunto solo attraverso una sinergia di elementi personali e
istituzionali che impegna:
·
gli educatori ·
ad
accogliere con rispetto gli alunni, con le loro debolezze e aspirazioni; ·
ad
aprire con discrezione la conoscenza al di là dell'ambito puramente
scolastico, per percepire l'ambiente familiare e sociale in cui vivono, le
amicizie, i limiti e le aspirazioni, le esigenze di formazione e conforto; ·
ad
operare, confidando nella possibilità di crescita e di sviluppo, per: * guidarli
a conoscere meglio se stessi, chiarire insieme il senso, le opportunità e
i limiti delle esperienze e delle crisi; * condurli
a scoprire il valore della solidarietà e dell'impegno sociale e
religioso; o
dare la certezza di essere ascoltati e capiti nella loro unicità.
·
le istituzioni ad attivare
un'organizzazione che consenta all'alunno di essere protagonista
consapevole del processo formativo e condotto ad assumere le proprie
responsabilità, avvalendosi in particolare di: ·
modalità
che privilegiano la lezione
partecipata
per favorire i contributi personali, pur senza trascurare l'informazione
che è la base del sapere; ·
scelte
che sollecitano le attitudini e il "già noto" in campo
cognitivo, relazionale e spirituale; ·
metodologie
attive in grado di individuare le potenzialità intellettuali e le capacità
espressive; ·
relazioni educative di sostegno e di supporto. ·
l'ambiente scolastico a divenire
centro di vita e luogo in cui gli alunni: ·
vivono
positivamente la loro esperienza scolastica; ·
si
trovano a loro agio; ·
possono
liberamente esprimersi, realizzando
un'efficace comunità educativa che si avvale anche delle competenze degli
organi collegiali. 2.
Soprattutto dei poveri e dei deboli È vostro dovere istruire i poveri.
Usate grande tenerezza nei loro riguardi e superate la riluttanza che
potrebbe suggerirvi di preferire i ricchi. Gesù considera fatto a sé il
bene operato per i poveri.
(De
La Salle, Méditations, 130, 1) Debolezza e povertà
devono essere interpretate e vissute all'insegna dei tempi: il termine
povertà assume, oltre alla valenza che riguarda le difficoltà
economiche, altri aspetti non meno preoccupanti come: ·
indifferenza
per i valori religiosi, ·
povertà
affettiva, ·
ansia
per il futuro, ·
noia
e solitudine, ·
sopravvalutazione
del sesso, ·
adesione
acritica ai valori dominanti nella società, ·
difficoltà
ad orientarsi nell'informazione, ·
relativismo
dei valori, ·
impegno
velleitario di parole e non di opere, ·
culture
egemonizzanti, ·
crisi
della famiglia. Pertanto le
istituzioni lasalliane, gratuite nei sistemi in cui l'autorità
pubblica riconosce la validità dell'opera dei Fratelli, si adoperano
nell'attuale situazione italiana per: ·
promuoverne
l'accesso a quanti intendono avvalersi della scuola lasalliana; ·
facilitare
l'iscrizione creando condizioni favorevoli (borse di studio, premi...) per
le famiglie in difficoltà; ·
adottare
opportune metodologie didattiche: pedagogia per obiettivi, ritmi
personalizzati, attenta osservazione del progresso...; ·
organizzare
spazi e tempi per assicurare la massima possibilità di interventi di
sostegno, di recupero e di studio guidato; ·
creare
tra gli alunni un clima di fraternità che supera una sterile competitività
al servizio della solidarietà. 3. Operano comunitariamente Per realizzare le finalità della
scuola, i Fratelli favoriscono la collaborazione e il mutuo arricchimento
tra i membri della comunità educativa. Aiutano ciascuno,alunni, genitori,
educatori, sacerdoti, ex-alunni e amici ad assolvere il proprio ruolo
specifico.
(Regola F.S.C. 1987, 17 b). De La Salle
ha
costituito
un gruppo stabile e motivato di Fratelli associati e consacrati a Dio
per offrire l'istruzione e l'educazione cristiana degli alunni. Tale
compito oggi può essere assolto attraverso l'opera congiunta di religiosi
e laici che collaborano, ciascuno nel proprio ruolo e con specifiche
competenze, alla promozione umana, cristiana, sociale e culturale dei
giovani. La
comunità educativa
quindi: ·
ha
il suo nucleo centrale nella comunità religiosa dei Fratelli che
offrono una testimonianza evangelica dedicando vita, intelligenza, energie
al servizio dei alunni secondo il carisma del La Salle, di cui sono cuore
e memoria; ·
trova
collaborazione nei laici, titolari di specifiche competenze
educative e didattiche, che si impegnano a svolgere la propria missione
nelle istituzioni lasalliane condividendo i principi ispiratori del
progetto educativo; ·
vede
nei genitori, titolari del diritto-dovere non delegabile di
provvedere all'educazione dei figli, interlocutori privilegiati per
sostenere le scelte in campo educativo; ·
considera
gli alunni come protagonisti del processo formativo, chiamati a
partecipare alla vita dell'istituzione attraverso l'impegno nello studio,
la presenza alle diverse attività, l'assunzione di responsabilità
nell'assolvere i loro compiti e prepararsi all'inserimento nella società; ·
sollecita
gli ex-alunni a partecipare in modo fattivo alla vita delle
istituzioni, anche attraverso le competenze professionali specifiche; ·
stimola
quanti si identificano nella pedagogia e nella spiritualità lasalliana
a collaborare, ciascuno secondo il proprio carisma, all'opera educativa. 4. In
un clima di fraternità Se usate con gli alunni la fermezza
di un padre, per sottrarli al male, dovete pur usare la tenerezza di una
madre per affezionarli a voi, per fare loro tutto il bene possibile. (De
La Salle, Méditations, 101, 3) Il clima fraterno
è il fondamento della pedagogia lasalliana che, su precisa indicazione
del La Salle, rifiuta l'autorità fondata sulla forza del potere e poggia
i suoi principi sulla capacità di giungere a "toccare il cuore
degli alunni" (De La Salle), sul dialogo e sulla
disciplina condivisa. La fraternità
si manifesta nello spirito comunitario in cui ciascuno, secondo le
competenze e il ruolo, condivide talenti, valenze, risorse, ma anche
preoccupazioni: è una conquista che tocca i rapporti tra le varie
componenti della comunità scolastica. Gli educatori
sono chiamati ad uno stile di vita che va al di là del tempo
strettamente scolastico e si manifesta attraverso: ·
gesti
di fraternità: vicendevole aiuto e comprensione, leale trasparenza nei
rapporti umani, piccoli gesti quotidiani di attenzione alle persone; ·
atteggiamenti
di solidarietà: sostegno nelle difficoltà e nelle debolezze; ·
momenti
di condivisione e gioia comunitaria; ·
generosità
nel perdono. Inoltre
verso gli alunni la fraternità si esprime nel: ·
capirne
le peculiarità rispetto al mondo adulto; ·
privilegiare
l'educazione preventiva che permette di svolgere l'attività educativa con
la comprensione e l'incoraggiamento e non semplicemente con interventi
correttivi; ·
accompagnarli
e sostenerli nelle conquiste e negli insuccessi. Fra gli alunni
la fraternità non deve ridursi a cameratismo, ma viene
sollecitata attraverso appropriate modalità di intervento: ·
promozione
del lavoro di gruppo che favorisce l'aiuto e il rispetto reciproco; ·
stimolo
alla sana emulazione che suscita operosità e creatività; ·
sollecitazione
al senso di responsabilità con l'assegnazione di compiti adeguati all'età; ·
proposta
di progetti di azione pedagogica gestiti dagli alunni. 5.
Perché la scuola funzioni bene Sono lieto che la vostra
scuola funzioni bene e abbia un buon numero di alunni: preoccupatevi di
istruirli bene. (De La Salle, Lettres, 52, 20) Il
Progetto Educativo si richiama alla fondamentale raccomandazione che La
Salle ripeteva ai suoi collaboratori e che oggi si esprime con il termine
"scuola di qualità". Per
raggiungere tale obiettivo ed essere dinamica, la scuola deve assumere
decisioni in tutti i settori operativi. Ai docenti
si richiede: ·
coerente
organizzazione
dei percorsi formativi, ·
efficacia
nella comunicazione, ·
effettivo
coordinamento didattico, ·
scelta
di adeguate modalità di lavoro, ·
individuazione
di appropriate metodologie di insegnamento, ·
scelta
oculata di strumenti per la verifica dell'insegnamento-apprendimento, dei processi e dei progressi, ·
correttezza
di stile nei rapporti con i giovani, le famiglie e l'ambiente. Condizione
essenziale per il buon funzionamento dell'istituzione scolastica è
l'impegno costante e responsabile di tutti i docenti che mettono a
disposizione, in un dinamismo coinvolgente, le risorse spirituali, umane e
professionali. In
particolare si richiede: ·
aggiornamento
personale e collegiale delle competenze didattiche, ·
attenzione
continua alla ricerca pedagogica ed alle sue realizzazioni, ·
coordinamento
sistematico per una effettiva integrazione disciplinare, ·
condivisione
di esperienze in sessioni di formazione permanente. Il capo
d'Istituto ha il compito di "leader" nel funzionamento
dell'istituzione scolastica e di mediatore nelle difficoltà. Pertanto è
sua cura: ·
sfuggire
alla tentazione dell'accentramento; ·
individuare
i responsabili di alcune funzioni, valutandone le attitudini; ·
ascoltare
e meditare anche sulle critiche; ·
dissipare
i malintesi; ·
essere
attento a mantenere l'equilibrio tra i diversi gruppi che compongono la
comunità educativa. Inoltre
deve: ·
vigilare
sul puntuale assolvimento degli obblighi istituzionali; ·
organizzare
la vita della scuola in conformità alle disposizioni vigenti; ·
avvalersi
di un sistema di informazione efficace; ·
tenere
contatti con l'ambiente circostante per proporre attività interessanti e
utili alla formazione degli alunni; ·
definire
modalità valide a pubblicizzare l'istituto; ·
accogliere
e proporre innovazioni; e infine,
come responsabile della politica educativa, è tenuto a: ·
fornire
puntuali informazioni; ·
saper
percepire le difficoltà; ·
individuare
le esigenze strutturali ed operare per realizzarle. In
particolare nei confronti delle famiglie è sua cura: ·
dare
un'immagine positiva della scuola fin dal primo contatto: * accoglienza
cordiale, * linguaggio
trasparente, * procedure
semplici; ·
organizzare
opportunamente gli orari di incontro con i docenti, gli alunni e le
famiglie; ·
curare
la puntuale informazione sull'andamento scolastico e sulle scelte di
"politica scolastica". 6.
Realizzano il ministero educativo Nell'esercizio del vostro ministero,
non portate invano il nome di cristiani e di ministri di Dio. Vivete in
modo tale da giustificare questi titoli gloriosi. Istruite i vostri alunni
con la dedizione e lo zelo che Dio richiede per un ministero così santo. (DeLa Salle, Méditations, 93, 3) Il
ruolo dell'educatore cristiano è un ministero della parola di Dio che
consiste nell'annunciare il Vangelo e nel vivere in una comunità di fede. La comunità
dei Fratelli offre testimonianza di: ·
valori
umani, ·
vita
evangelica, ·
coscienziosità
professionale, ·
competenza
qualificata. L'educatore
lasalliano persegue l'obiettivo di evangelizzare le intelligenze,
proponendo agli alunni una sintesi di vita e fede, aiutandoli a: ·
confrontarsi
in modo oggettivo con i messaggi della cultura moderna; ·
esprimere
giudizi coerenti con una autentica scala di valori; ·
recuperare
la dimensione etica e spirituale attraverso la riflessione. La famiglia: ·
collabora
con l'Istituto e la comunità ecclesiale; ·
crea
un ambiente in sintonia con la scuola; ·
costituisce
un ponte tra scuola e società; La formazione
cristiana richiede: ·
creazione
e presenza di una comunità di fede, ·
progettazione
dei vari cammini educativi, ·
programmazione
attenta delle attività mirate allo scopo fondamentale, ·
organizzazione
della iniziazione e della formazione lasalliana degli insegnanti. 7.
Nella Chiesa Nel vostro ministero dovete unire lo
zelo per il bene della Chiesa e per quello dello Stato. Procurerete il
bene della Chiesa rendendo i vostri alunni dei veri cristiani, docili alle
verità della fede e agli insegnamenti del Vangelo.
(De La Salle, Méditations, 130, 1) La scuola
lasalliana, come ogni altra scuola cattolica, riceve dalla Chiesa la
missione di insegnare e si propone di svolgere uno specifico servizio
ecclesiale, specie nella Chiesa locale, come aveva realizzato S. G. B. de
La Salle. La missione
della scuola lasalliana è di contribuire alla evangelizzazione dei
giovani, ma la sua specificità consiste nel saper coniugare: ·
l'educazione
umana con l'annuncio di Cristo, ·
il
servizio educativo dei poveri con la promozione della giustizia, ·
il
successo negli studi con il dinamismo comunitario. Tale missione,
promossa da un animatore della pastorale coadiuvato da
collaboratori, si estende anche agli adulti che collaborano con
l'istituzione: insegnanti, genitori, personale ausiliario, ex-alunni. La scuola
lasalliana realizza la sua missione pastorale con: ·
apertura,
disponibilità e capacità di accoglienza, ·
semplicità
di stile, ·
spirito
di amicizia e di fraternità; e secondo
le categorie che accosta: ·
offre
un cammino evangelico diversificato; ·
propone
un'educazione umana, una cultura religiosa e una riflessione cristiana
sugli avvenimenti quotidiani; ·
mantiene,
ove possibile, la connotazione di scuola popolare, accessibile a tutte le
categorie di persone che si accostano; ·
presenta
un'immagine di sé, aperta ed accogliente, con semplicità e spirito
fraterno. La scuola
lasalliana, aperta al servizio della Chiesa locale: ·
stabilisce
e mantiene contatti con l'ufficio scolastico e pastorale della Diocesi e
con la parrocchia; ·
cura
l'effettivo coinvolgimento degli alunni nei diversi organismi ecclesiali,
anche in vista della loro partecipazione, al termine degli studi; ·
è
disponibile alla collaborazione con sacerdoti e laici impegnati
nell'associazionismo e nell'azione apostolica e spirituale; ·
collabora,
secondo le possibilità e le occasioni, con le altre scuole cattoliche; ·
sensibilizza
la comunità educativa ai problemi delle giovani Chiese, delle Missioni e
del Terzo mondo. 8.
Con fedeltà creativa al carisma del La Salle Lo Spirito di Dio ha suscitato nella
Chiesa, nella persona di San Giovanni Battista de La Salle, un carisma che
anima anche oggi i Fratelli e molti educatori.
(Regola F.S.C. 1987, 20) Nella comunità
educativa lasalliana si sta acquisendo la responsabilità comune,
sia da parte dei Fratelli sia dei collaboratori, di dover tramandare il
carisma sempre attuale del La Salle. Tale carisma
è affidato ai Lasalliani non solo come deposito da custodire, ma come
germe da coltivare e far crescere. La fedeltà
alle sue intuizioni non significa mito delle origini, ritorno al passato e
fedeltà materiale a prescrizioni, bensì volontà di rispondere alle
esigenze di oggi con lo stesso slancio che ha portato La Salle a dare
risposte alle istanze del suo tempo. La fedeltà
al presente e l'adeguarsi allo spirito delle origini lasalliane non si
escludono, ma si incoraggiano a vicenda per implicita ·
attenzione
al presente, ·
memoria
del passato, ·
continuità
nella speranza. I nodi
essenziali che perpetuano il carisma lasalliano si esprimono nel: ·
procurare
agli alunni, specie agli sfavoriti, un'educazione umana, sociale e
cristiana, secondo il ministero affidato dalla Chiesa ai Lasalliani; ·
operare
per rinnovare la scuola, renderla aperta ai poveri come mezzo di
promozione sociale, e annunciare Gesù Cristo come via certa di salvezza; ·
sapersi
aprire, oltre che alla scuola -
strumento privilegiato dell'azione lasalliana -
ad altre forme educative, secondo le necessità della Chiesa e della
società; ·
dare
risposte adeguate alle nuove povertà IN
SINTESI L'esperienza
vissuta nella scuola lasalliana offre alcune suggestioni, già
elencate nel percorso del progetto, che convergono verso l'obiettivo di
scuola di qualità: "que l'école aille bien". Un'istituzione è vincente quando è capace di: ·
valutare periodicamente l'azione scolastica, gli orientamenti,
l'incidenza e l'influenza dell'istituzione nell'habitat; ·
migliorare periodicamente il progetto educativo:
valutazione, modifiche, nuovi apporti; ·
aiutare gli educatori nella formazione professionale in itinere:
acquisizione di tecnologie moderne, condivisione di esperienze, iniziative
collegiali; ·
proporre una ricca e mirata informazione pedagogica: pubblicistica,
seminari, convegni, prodotti multimediali; ·
avviare nuove soluzioni per l'avvenire,
sottraendosi all'immobilismo e alle geometrie prefabbricate, in nome di
un'autentica fedeltà al carisma originario, che ha pregnanza di fermenti
capaci di essere "lievito evangelico". Regione Italia FSC -UFFICIO SCUOLA ITALIANO - Via San Sebastianello
3 00187 Roma Tel. 06-6783912 Cel. 0335-5263370 Fax 06-6781931 E-mail :
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