Amarcord di Fabio Pescatori

Ho letto  sul quotidiano “La Sicilia” di domenica  23 aprile 2017, l'articolo “amarcord” di Ottavio Cappellani sull’Istituto Leonardo da Vinci" del Canalicchio, con i suoi bei ricordi di vita colà vissuta sotto l'insegnamento dei "Fratelli" Lasalliani che lo hanno portato, come del resto pure i numerosissimi ex-alunni che lo hanno preceduto (me compreso), ad assaporare  una scintilla di Paradiso.
     
Desidero invece io, come  ex-alunno "meno giovane", ricordare il nostro caro e “vecchio” Leonardo cioè quello del Viale Vittorio Veneto accanto all’Istituto Sacro Cuore delle Suore Domenicane, dove un tempo molti anni fa, finiva la Città e cominciava la "sciara" con i giardini di aranci, che inondavano allora Catania e le nostre giornate di alunni dell'Istituto, con soavi profumi di zagara, ormai purtroppo da molto tempo negletti.
Entrai al "Leonardo" da alunno nel lontano 1944 e ne uscii diplomato nel Liceo Classico nel 1956.
     
Alle Medie facevo parte della sezione A, sotto l'insegnamento
del bravo Fratel Romano amante della classicità, tanto che ci portava -nel cortile ad imitare, seduti sulle panche rovesciate in terra, i marinai greci ai remi sulle navi, oppure ci aveva divisi nelle due le­gioni di Cesare la X e la VII, come anche nelle Repubbliche Marinare di  Genova e Venezia con  relativi gonfaloni, rendendo così l’insegnamento entusiasmante. Infatti la, nostra sezione A era il modello e pure, diciamo così, quella di "rappresentanza" dell'Istituto di allora.
     
Tutti quelli della mia generazione ricorderanno con nostal­gia i bei tempi lì trascorsi, i magnifici "Saggi Ginnici" a fine anno scolastico nell’ampio cortile che tanto ci entusiasmavano, diretti dal bravissimo Prof. Montalto,  anche preparatore della nostra particolare squadra di attrezzistica (di cui facevo parte); come pure le “premiazioni”, tenute sempre nel grande cortile, quando cantavamo tutti in coro brani delle opere liriche diretti dall'allora severo ma bravo Fratel Publio, con la, partecipazione dell’orchestra del Teatro Massimo Bel­lini. A codeste premiazioni di solito partecipavano le più illustri autorità cittadine:  venne una volta anche il famoso eroe della Seconda Guerra Mondiale Generale Castagna, strenuo difensore dell'Oasi libica di Giarabub attaccata dalle truppe inglesi
     
 In quel tempo si facevano pure, nel piccolo teatro interno dell’Istituto, riunioni e convegni, rappresentazioni teatrali (“Il piccolo Haidn”, “I quattro cortigiani”… ed io partecipavo come attore) ed anche spettacoli cinematografici.
      
Avevamo allora il gruppo dei “Cantori” che si esibivano nella Cappellina del “Leonardo” durante le cerimonie natalizie ed i “Chierichetti” (ne facevo parte) che servivano le Messe e pure i Matrimoni colà celebrati (si faceva a gara per servire la Messa e poter così poi partecipare al pranzo nuziale).
      
C'era "L'Azione Cattolica" diretta da Fratel Natalino, con la vendita nel cortile durante la “ricreazione” delle ore undici del "Vittorioso" e degli "Albi Vitt". Sempre durante la "ricreazione" si compravano i panini con la mortadella venduti dal buon "Ciccio" l'eterno portiere dell'Istituto.
       Ricordo gli antichi Direttori d'allora, da Fratel Mansueto a Fratel Ruggero Morelli ed il rigoroso Fratel Oreste, con i fratelli nostri insegnanti, Fratel Paolino, Fratel Serafino, Fratel Silvano il musicista, Fratel Remigio che somigliava all'attore americano di quei tempi Burt Lancaster e l’emerito Prof. di Filosofia Fratel Teodato molto stimato da tutti
 C'erano pure Insegnanti "laici", pochi in verità e rigorosamente maschi, come il Prof. d'Italiano La Rosa, il Professore di Chimica e Fisica "Cicci" Patanè, il Prof. Librando di Arte che entrando in classe faceva un bello e sportivo saltello sulla pedana della cat­tedra…
       Infine desidero anche ricordare alcuni degli ex–alunni delle classi superiori di quegli anni, oramai scomparsi come Ciccio li Destri (poi Presidente dell'UNITALSI e pure nostro cugino), Arturo Carnazza, i fratelli Santuccio entrambi avvocati ed il povero Enzo Auteri assassinato da delinquenti sull'autobus Catania-Palermo, e anche tutti gli altri che hanno con il loro operato dato lustro all'insegnamento fatto dai “Fratelli”.
      Nel "nostro" Vecchio Leonardo ho passato tra i più belli an­ni della mia vita e per questo sono molto grato alla mia mamma, che seguendo il consiglio della Sig.ra e amica Daysi Carnazza, mi ha voluto inviare a compiere tutti i miei studi all'Istituto Lenardo da Vinci che non dimenticherò mai, come dei resto non lo dimentiche­ranno mai e non lo hanno mai dimenticato tutti i moltissimi alunni che lo frequentarono da quegli anni lontani della venuta a Catania dei "Fratelli delle Scuole Cristiane”, sino ai giorni d’oggi.
       Ciao dolce e bel "Leonardo" tu ci hai insegnato a praticare, col­tivare e vivere i veri, autentici e immutabili valori della vita!
                                                                    Fabio Pescatori